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Palermo e il sogno della Serie A, Sorrentino punta tutto su un campione del mondo

L'ex portiere rosanero fu protagonista della promozione del 2014: «Ma fare paragoni è impossibile»

Giovanni Finocchiaro

26 Maggio 2025, 12:29

gila

Dionisi tratta la rescissione, il Palermo cerca un allenatore per il rilancio. L'ex portiere Stefano Sorrentino, uno degli eroi della promozione in Serie A datata 2013-14 e che conosce bene l'ambiente ha una sua idea.

Gilardino?

«Sì, proprio lui, serve uno che ha già vinto e che ha lavorato in una grande realtà».

A Genova ha fatto bene.

«Ha vinto la B nel 2022-23. A Palermo potrebbe dare slancio a tutto l'ambiente che fra l'altro conosce perchè stato giocatore rosanero».

Era il 2015-16 e lei era il capitano dei quella squadra guidata da Iachini.

«Ho letto tanti nomi, sarei contento se alla fine arrivasse Alberto».

A proposito di passato, lei un campionato di Serie B lo ha vinto nel 2013-14 ancora con Iachini al timone.

«Vincere è sempre difficile, non voglio fare paragoni con la nostra annata».

Ma quello era un Palermo di grande livello.

«La squadra era forte, gli stranieri si erano inseriti da tempo, al contrario di quel che è accaduto nell'ultima stagione».

Quei record sono rimasti scolpiti nella mente dei tifosi.

«Quando sento che qualcuno vuole migliorarli sorrido. Mi auguro che accada, per carità».

L'uscita dai play off è stato un colpo durissimo.

«Sicuramente la ferita rimane aperta, ma in questi il Palermo ha sempre avuto una programmazione».

Cosa non ha funzionato?

«Qualche giocatore non ha reso come si deve, specie nel rendimento delle ultime due stagioni. Ma il club ha investito tanto. Poi possiamo discutere se lo ha fatto bene oppure male, ma alla base c'è una solidità comprovata».

I nomi forti c'erano pure e si sono aggiunti anche a gennaio.

«Buon gruppo, non lo metto in dubbio, ma forse mancava un vero leader».

I tifosi hanno manifestato più volte il proprio malcontento per come è finita la stagione, ma anche per gli alti e bassi del campionato.

«Un amore a volte si manifesta con un fischio, con un coro di protesta e ci sta».

Nella stagione prossima che cosa accadrà?

«I tifosi sono sempre a sostegno, io spero che la gente stia vicina alla squadra. I ragazzi sono scelti per andare in campo, ma poi in realtà scende in mischia la "maglia" del Palermo e quella si deve sostenere».

Bisognerà recuperare una componente importante.

«Con pochi eguali. Guardi, io ho girato l'Italia e l'Europa per giocare a pallone, tifosi come quelli rosanero non ce ne sono».

Cosa la emoziona della città?
«Sono tornato la settimana passata, ero stato a Palermo anche un mese fa. Per me è come rientrare a casa».

Eppure aveva giocato in rosanero fino a dieci anni fa.
«E ho smesso da sei anni, ma quando torno qui la gente mi riconosce. Anche i ragazzini che magari a quel tempo non erano allo stadio per limiti di età. Vuol dire che qualcosa ho lasciato. Vuol dire che il legame resta solidissimo».