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Pelligra, ma che fai? Il Catania aspetta i soldi ma il tempo stringe e la pazienza dei tifosi sta per finire

Entro il 9 bisogna versare 420 mila euro. Lui dà rassicurazioni ma ancora i soldi non si sono visti

Di Giovanni Finocchiaro |

Fino a ieri gli istituti di credito che aspettavano il trasferimento di somme dall’Australia a una banca francese e a una italiana che si è messa a disposizione, non avevano ricevuto nulla. Oggi sarà un altro giorno di attesa, si spera non vana come ieri. Perchè è in ballo il futuro del Catania e non solo. Ross Pelligra aveva assicurato che la somma (420 mila euro) per la garanzia fideiussoria sarebbe stata versata alla banca che opera sul territorio italiano per appianare tutto.

Se così fosse e se è vero che il gruppo Pelligra deve ridimensionare le spese per l’anno in corso, con il pagamento della garanzia, tutti i giocatori acquistati (10 ufficiali, altri due o tre in arrivo) rientrerebbero in quota Catania con un esborso di denari non indifferente. A questo si aggiunga la presenza di una quindicina di giocatori che non interessano, almeno stando alla pianificazione di fine giugno quando è arrivato il tecnico Toscano. Dove si può risparmiare? Sul monte spese che riguarda i tesserati no di sicuro.

L’unica soluzione, in questo caso, sarebbe vendere il più possibile chi non interessa e qualche pezzo pregiato. Come Castellini, che piace da tempo al Napoli e lo pagherebbe milioni. Questa operazione potrebbe in parte salvare la baracca. Per il resto non vediamo vie d’uscite alla voce ridimensionamento.

Se, invece, la garanzia fideiussoria non dovesse arrivare in tempo, i giocatori acquistati potrebbero andare via (a meno che accettino una decurtazione sulla paga) e si andrebbe ad affrontare, sì, il campionato in economia. Si andrebbe a ridimensionare l’attività del vivaio, il calcio femminile e tutte le altre voci possibili. Un nettissimo, eclatante controsenso rispetto a quella che era stata la programmazione futura votata alla valorizzazione dei giovani, alla campagna acquisti per vincere il campionato o tentare di farlo.

In queste ore di grande confusione e di dialoghi interni (speriamo non siano faide) i tifosi continuano ad abbonarsi. Un controsenso anche questo dettato dal grande amore verso i colori rossazzurri. Un particolare che dovrebbe fare riflettere la famiglia Pelligra (e dunque non solo Ross) e chi ha deciso di planare su Catania per salvare e rilanciare il calcio. Era risaputo che le spese sarebbero state enormi: senza centro sportivo, con un vivaio di ricreare e rilanciare e con il Catania Women da sostenere.

Pelligra rassicura tutti e dice: «E’ solo un problema di tempo, risolvo tutto». Aspettiamo la scadenza del 9 perchè se nonostante i tempi tecnici lunghi Pelligra onorerà l’impegno, molti problemi sarebbero risolti. Se invece non dovesse arrivare in tempo si dovrebbe rivedere la posizione di alcuni giocatori già arrivati alla base e che hanno partecipato al ritiro.

Sarebbe opportuno un intervento del presidente indirizzato alla città che si sta disamorando per errori, mancati traguardi a parte la Coppa Italia, polemiche e situazioni davvero poco chiare anche all’interno del club. Prendi Toscano e Faggiano e poi non arriva la garanzia economica per gli acquisti? Va in Coppa Vip e non puoi schierare i nuovi rallentando il lavoro del tecnico? In ritiro lasci solo Faggiano e Grella senza che nessuno dei Pelligra venga a dare uno sguardo? Si può sbagliare – e l’anno scorso è successo continuamente – ma non perseverare.

Gli abbonamenti aumentati, la garanzia che non arriva e sarebbe dovuta arrivare prima della Coppa, il primo impegno ufficiale affrontato con chi era considerato in partenza, le maglie non ufficiali per vestire la squadra. Ma insomma: all’oratorio dei borghi di periferia ci si organizza molto meglio.

Ieri, manco a dirlo, silenzio ufficiale da parte del club. Segno che non ci sono state novità. Un silenzio che fa male e ferisce. Irrita e dà adito a tante ipotesi. Giuste o sbagliate che siano. Così proprio non va. La città merita rispetto e una spiegazione definitiva. Non il silenzio da parte di tutti. Affrettatevi a spiegare qualsiasi soluzione. Ma parlate chiaro e non a mezze frasi.

La squadra nelle prossime ore andrà in campo con tutti coloro che ha in carico la dirigenza. Vecchi, nuovi, incerti (Guglielmotti e Lunetta che sono aggregati da giorni, ovvero dalla parte finale del ritiro svolto e completato ad Assisi) e magari con l’arrivo di altri calciatori. Il 18 c’è da preparare l’esordio interno con la vincente di Crotone-Messina nel match valido per il secondo turno di Coppa Italia di Serie C, il primo a cui prenderà parte il Catania appena eliminato dalla Coppa Italia maggiore.

E con chi ragionerà di tattica Toscano? Ecco perchè l’allenatore continua a chiedere chiarezza e, solo in presenza di un discorso lineare anche all’insegna del sacrificio, sarebbe anche disposto a rimanere. Qui, senza giri di parole, il signor Pelligra (o Zio Saro, chiamatelo come volete) deve affrettarsi e planare su Catania per spiegare tutto. Dal principio fino ai giorni nostri. Fino a oggi che non è stato certo un momento memorabile della vita sportiva e rossazzurra.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA