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Serie D: è buio pesto per il Messina, ko con la Nocerina nello stadio deserto
MESSINA – Cancelli chiusi, atmosfera surreale, un centinaio di tifosi appollaiati sulla collinetta. La corazzata Nocerina impiega 12 minuti per sboccare il risultato, su gentile concessione della difesa peloritana, ma soprattutto del portiere Gagliardini che non esce su un traversone liftato di Russo che pesca la testolina di Cavallaro per l’1-0 dei campani. A dire il vero, però, l’impatto del Messina al match non era stato affannoso. Anzi, un minuto prima di subire il gol, i peloritani si erano affacciati dalle parti di Gomis con un rasoterra di Pezzella dal limite.
Il gol di Cavallaro
Partita in salita, dunque, per i ragazzi di Venuto, che al 18′ sfiorano il pari in una mischia in area sugli sviluppi di un corner. Pezzella, a due passi da Gomis, tira d’istinto ma la difesa campana si salva. E’ l’occasione più ghiotta dei giallorossi, che cinque minuti dopo rischia però di beccare il raddoppio della Nocerina. Stavolta è bravo, però, il portiere Gagliardini che esce a valanga sul solito Cavallaro, vera spina nel fianco della difesa giallorossa. E l’attaccante campano si accende nuovamente, al minuto 26, con un destro chirurgico dopo uno scontro con il portiere in uscita. Sulla linea salva il dfensore Lia. E il Messina? Poca cosa, a parte un grande cuore che non basta a sopperire la carenza d’organico in almeno due settori: difesa e attacco, dove si sente l’assenza di un bomber di razza.
Nella ripresa ti aspetti la reazione del Messina che però non arriva. Sorprende un po’ la sostituzione di Dezai (al suo posto Bonadio), ma è il divario di valori in campo che fa la differenza. Nocerina con più qualità. E senza strafare ecco il raddoppio al 61′ su una ripartenza di Russo che fa tutto bene, compreso il mancino che fa fuori la difesa peloritana. E’ il colpo del ko. Il Messina, comunque, avrebbe meritato almeno un gol, ma il portiere ivoriano Gomis (che la società peloritana si è fatto sfuggire quest’estate) salva due volte. Prima su punizione di Migliorini, poi su botta ravvicinata di Rizzo.