Siracusa, filotto da incubo: a Crotone la quinta sconfitta in cinque partite
Soliti errori e solito calo fisico nella ripresa: ora è crisi nera
Il Siracusa sta attraversando una fase estremamente complicata in questo inizio di stagione, con cinque sconfitte in altrettante partite che pesano gravemente sulla classifica e sul morale della squadra. Ieri pomeriggio, contro il Crotone allo Stadio “Ezio Scida”, gli azzurri hanno confermato un copione purtroppo ormai consolidato: primi tempi equilibrati e chiusi in parità, seguiti da riprese in cui la squadra di Marco Turati fatica a reggere il confronto con gli avversari.
Nel match contro il Crotone, il Siracusa ha mostrato sprazzi di buone giocate nella prima mezz’ora, con Valente e Limonelli protagonisti di alcune azioni interessanti. Tuttavia, nella ripresa è mancata la continuità; nonostante alcuni tentativi di reagire da parte di Limonelli e Capanni, il Crotone è riuscito a colpire con un micidiale uno-due, chiudendo di fatto la partita sul 2-0.
Più che il punteggio, a preoccupare è la tendenza della squadra a peggiorare nella fase finale dei match. Dopo primi tempi spesso equilibrati e incoraggianti, il Siracusa perde brillantezza fisica, lucidità e forse anche organizzazione tattica, elementi fondamentali in un campionato così competitivo.
La lista delle squadre vittoriose contro il Siracusa in questo avvio di campionato è significativa: Salernitana, Monopoli, Cerignola, Benevento e Crotone. Cinque gare, cinque sconfitte e zero punti, con l’ultimo posto in classifica che rappresenta un serio campanello d’allarme. Marco Turati dovrà intervenire con urgenza, lavorando sulla condizione fisica e sulla concentrazione dei suoi per 90 minuti.
Non è chiaro cosa accada negli spogliatoi durante l’intervallo, ma il calo nella ripresa è evidente. L’allenatore dovrà migliorare la gestione tattica, l’organizzazione e la capacità di adattamento alle diverse situazioni di gioco per provare a invertire la tendenza.
Nonostante tutto, il Siracusa ha dimostrato di poter creare occasioni e mettere in difficoltà le difese avversarie, ma manca ancora quella concretezza sotto porta e quella solidità difensiva che possono fare la differenza. Occorre imparare a gestire meglio i momenti chiave e a non subire gol che compromettono fiducia e morale.