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Spiragli di Serie B, l’ad del Catania: «Ma come recuperare 9 partite?»

Di Giovanni Finocchiaro |

Il rientro dalla trasferta di Monopoli tra programmazione del lavoro e sorprese. Il provvedimento del Tar non scombussola il Catania, concentrato com’è sugli impegni agonistici a getto continuo e nello spazio brevissimo di pochi giorni. C’è rabbia, piuttosto, per decisioni che vengono sconfessate dallo stesso organo giudicante, per i tempi che si allungano sempre di più, se pensiamo che la discussione di merito sul format della B a 22 squadre è stata messa in calendario per il mese di marzo dell’anno venturo.

Pietro Lo Monaco, ad rossazzurro che non ha orari e non rimanda le decisioni, di rientro dalla Puglia, commenta di getto, prendendosi durante il discorso molte pause per scegliere le parole giuste: «Ma se ci riflettete un attimo, come pensano di poter fare recuperare nove partite in Serie B a questo punto della stagione? Una pazzia. Il Catania, che ha dovuto star fermo per tre mesi, adesso deve giocare, in recupero, contro Siracusa e Matera. E già abbiamo i nostri problemi. Immaginate nove partite da giocare al di là degli impegni di calendario».

Non ride, Lo Monaco. Perché c’è poco da ridere. E non piange perché le colpe del sistema calcio non le ha generate il Catania: «Noi andremo avanti per la nostra strada, penso che si andrà verso una sentenza risarcitoria, non c’è tempo per riavvolgere il nastro».

E, poi, riflettendo sui modi e soprattutto sulle date di riunioni, sentenze e clamorose marce indietro, l’amministratore delegato rossazzurro commenta amaramente: «Hanno voluto allungare i tempi apposta, per farci arrivare alla vigilia di… Natale in questa situazione. Adesso non si potrà tornare indietro, sarebbe impossibile programmare tutto. La B ci spetta comunque, i nostri avvocati non hanno mai smesso di lavorare per dare al Catania quel che merita sotto ogni punto di vista». Infatti i legali del Catania continuano a produrre documenti utili alla causa e aggiungeranno al loro già corposo fascicolo anche l’ultimo capitolo di una telenovela davvero sconcertante che costerà lacrime e sangue al Palazzo del calcio.

I tifosi si (e ci) chiedono: il Catania potrebbe ancora disputare la Serie B? Abbiamo riletto le otto pagine dell’ordinanza del Tar e con i preziosi consigli di Angelo Patanè e Alessandro Vagliasindi di Telecolor (che oggi ne parleranno in un’apposita edizione di Corner con la supervisione di Angelo Micale) la nostra conclusione è sì.

Ora i tifosi non si illudano, ma tecnicamente il cambio del format da 22 a 19 squadre è uno stravolgimento contro ogni regola, un eccesso di potere e una palese violazione dello statuto. Il presidente federale Gravina ha sospeso le partite delle formazioni interessate al ripescaggio e oggi, accelerando finalmente i tempi, si riunirà per stabilire i criteri di ripescaggio. L’ordinanza della sentenza dice a chiare lettere in penultima pagina che c’è ancora la possibilità di recuperare tutte le partite. Per le squadre sarebbe una faticaccia, ma la società avrebbe partita vinta e tanti soldi in più per riprogrammare il proprio futuro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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