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Tony Cairoli nella leggenda, l’addio dopo 9 titoli iridati

Il pilota messinese dice addio alle gare dopo l'addio di altri due grandi campioni, il suo amico Valentino Rossi e la "divina" Federica Pellegrini

Di Lorenzo Magrì |

Il 2021 verrà ricordato per l'addio alle gare di tre grandi campioni: il nove volte campione del mondo di motovelocità Valentino Rossi, la “divina” del nuoto Federica Pellegrini e il nove volte campione del mondo di motocross Tony Cairoli.

NOVE TITOLI IRIDATI, 94 GP VINTI. Quella del pilota di Patti, grande amico di Valentinik. È stata una carriera straordinaria, una leggenda italiana, uno dei più grandi piloti della storia mondiale del motocross. Il messinese ha scritto pagine straordinarie vincendo nove titoli iridati (2 nella MXGp, 5 nella MX1 e 2 nella MX2) e in oltre 18 anni di carriera sulle piste di tutto il mondo ha partecipato a 279 Gp vincendone 94. L’unico cruccio non aver vinto il titolo della “stella” per eguagliare il suo idolo il belga Stefan Everts che di titoli in carriera ne aveva vinto 10.

RITIRATO IL N° 222. Mercoledì scorso sulla pista di Mantova nell’ultimo atto del mondiale MXGp che ha incoronato campione del mondo il suo compagno di squadra alla Ktm Jeffrey Herlings, Cairoli ha chiuso la sua carriera con il pubblico tutto per lui. E Tony ha lasciato dopo oltre 18 stagioni da protagonista e il suo numero di gara, il 222 ora verrà ritirato come si fa con i grandi campioni

CASCO D'ORO. «Ve lo devo proprio dire – confessa Tony che a Mantova Mantova ha ricevuto il casco d’oro alla carriera – non è stata una decisione facile da prendere, ma è arrivato il momento per chiudere un capitolo della mia vita e aprirne un altro, non può essere sempre “Velocità, Fango e Gloria” e non mi sono mai fermato a pensare come sarebbe stato questo momento. Ora avrò più tempo per mio figlio Chase Ben, per mia moglie Jill e per me e il mio pensiero va anche a mia madre, a mio padre, alla mia famiglia; a quegli anni in Sicilia quando le prime gare erano solo sogno e sacrificio, per tutti. Ogni volta che ho vinto un titolo, il mio pensiero andava a loro; ne sono arrivati nove di titoli, qualcosa che non avrei mai potuto immaginare quando, attorno a casa, bruciavo litri di miscela girando in tondo».

 

NUMERI STRAORDINARI. Cairoli ha chiuso con numeri e statistiche straordinarie. «Ho sempre detto che i numeri e le statistiche non significano molto per me e lo penso davvero…io vivo il momento e la vittoria è stata solo il frutto del lavoro che ho fatto con passione ogni giorno. Il mio primo titolo nel 2005 nella classe MX2 fu già qualcosa di incredibile, la realizzazione di un sogno per me e per la mia famiglia. Poco prima, a diciannove anni, stavo per smettere, poi la chiamata del team De Carli ha ridato slancio alla mia carriera. Quel giorno di ottobre la mia vita è cambiata e in questi 18 anni ho continuato a lavorare e lottare, vincendo tanto con la stessa squadra: una cosa unica nella storia del nostro sport>.

DE CARLI E LA KTM. «In questo percorso ho avuto la fortuna di incontrare persone speciali, e oltre a Claudio De Carli, alla sua squadra e alla sua famiglia e ci tengo a ringraziare Pit Beirer, una persona eccezionale che è stata fondamentale nel farci sentire sin dal primo giorno parte della famiglia Ktm».

IL FUTURO. «Di sicuro resterò nell’ambiente, il motocross è comunque la mia vita, resterà la mia grande passio ne e con Ktm continuerò il mio percorso, anche se con un ruolo diverso. Voglio infine ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato in questa avventura e i tantissimi tifosi che mi hanno sempre dato quella carica per dare il 222%».

IN SELLA A 7 ANNI. Tony Cairoli aveva mosso i suoi primi passi con il Moto Club Trinacria Messina dei fratelli Cutroneo dopo che a 7 anni papà Benedetto lo aveva già messo sopra una moto e poi via alla scalata mondiale,

fino all’addio di mercoledì scorso.

Grazie Tony, sei stato unico; una leggenda!

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