Toscano, il Catania, il mercato e la stagione che verrà: il tecnico rossazzurro fa le carte alla squadra
L'intervista all'allenatore rossazzurro al termine del ritiro di Norcia
«Sì, il ritmo è quello giusto». E al ventesimo giorno di ritiro Domenico Toscano sorrise. Il tecnico del Catania ha chiuso la preparazione estiva in Umbria, a Norcia, con un bilancio soddisfacente che sintetizza in esclusiva per il nostro giornale.
Il Catania saluta Norcia con quali sensazioni?
«Ci concediamo una piccola pausa dopo tre settimane di duro lavoro. Abbiamo lavorato tanto».
Bilancio?
«Buono. Ci siamo allenati bene. Certo, bisogna sempre migliorare alcuni aspetti per arrivare pronti al primo appuntamento, quello di Coppa Italia sul campo del Crotone. E sarà il primo impegno dopo un paio di amichevoli dove conteranno i tre punti. Il calcio d’agosto è finito».
La pausa coincide con il suo compleanno. Auguri signor Toscano.
«Sono 54, sarà un compleanno sereno, da trascorrere in modo sereno con la famiglia».
Feste particolari?
«Mi sposto a Latina per il matrimonio di mia sorella. Stacco qualche ora. Poi rientro a Catania per la ripresa degli allenamenti».
In cosa dovrà crescere il Catania?
«Bisogna migliorare la conoscenza tra giocatori anche se in questo senso è stato un ritiro molto produttivo. Non ci si deve accontentare».
In alcuni reparti ci sono state novità in arrivo. Pensiamo al centrocampo che aspetta altre novità.
«In quella zona stiamo alternando i calciatori. Ed è un settore che rappresenta il fulcro del gioco quando hai palla e quando non ce l’hai. In mediana dobbiamo trovare affinità tra reparti e lo stesso bisogna fare all’interno dello stesso settore».
Tante prove a ranghi misti e un paio di test. Ne seguiranno altri, che impressioni ne ha ricavato?
«Per il momento diventa difficile esprimere i concetti sui quali stiamo lavorando, ma l’obbiettivo rimane sempre quello: arrivare al campionato con più certezze possibili».
La squadra è quasi completa.
«A centrocampo siamo scoperti, tenendo conto della squalifica di Quaini per 4 turni. È un reparto che dobbiamo migliorare rispetto alla scorsa stagione sia per caratteristiche che per qualità».
E negli altri settori?
«In altre situazioni stiamo osservando come si comporta la squadra per apportare migliorie se dovessero servire. Stiamo monitorando questo aspetto e poi, in sintonia con la società e con il diesse Pastore, inserire qualche innesto in più se dovesse essere utile».
A parte il centrocampo, manca un attaccante.
«La società rimane sempre attiva e vigile sul mercato. Vedremo».
Toscano, s’è detto soddisfatto del lavoro corale, ma non si riferiva solo alla parte tecnica.
«Bisogna costruire spirito e identità. Ti cimenti come gruppo, nella fatica bisognerà reagire perchè ci saranno momenti di sofferenza e dovremo essere molto allenati a superare, tutti insieme, le fasi critiche della stagione».
Rispetto al ritiro completato ad Assisi lo scorso anno finalmente non ha dovuto fare i salti mortali allenando quasi 40 calciatori. In questo caso le scelte sono state funzionali al progetto tattico.
«Vero, rispetto alla scorsa estate abbiamo lavorato in modo più specifico e senza spezzare il ritmo degli allenamenti per alternare giocatori. Tutti hanno avuto un ruolo importante in questa fase».
Parte, anche lei, da un gruppo che ha uno zoccolo duro di confermati. E, poi, tra gli arrivi due elementi (Pieraccini e Donnarumma) sono stati suoi calciatori.
«Il fatto che ci siano anche due miei ex giocatori che conoscono come dobbiamo interpretare le fasi dell’allenamento agevola me e i giocatori. Ce ne sono altri che ho guidato la passata stagione. Questi particolari permettono allo staff di portare avanti il lavoro perché i confermati conoscono ambiente e prospettive del club».
Qualche giorno e sarà campionato. Toscano che stagione bisogna aspettarsi?
«Il girone C, quest’anno più che mai, sarà di un livello più elevato, un campionato duro. Tante squadre stanno investendo per il salto di categoria, ci sono piazze che non vedono l’ora di andare in B».
Piazze come il Catania,
«Dobbiamo arrivare pronti il 24 agosto e giocarci le carte al meglio. Il campo emetterà il verdetto».
Ma, tornando alla difesa, Di Gennaro e Pieraccini possono giocare insieme?
«Certo, possono agire sulla stessa linea perché hanno qualità diverse e possono rendere bene assortito il reparto arretrato».
Se dobbiamo trovare un piccolo difetto, in attacco manca qualche gol.
«Bisogna raggiungere un feeling ancora più marcato tra i ragazzi. Devono capire dove riescono a esprimere meglio le qualità».
Al centro dell’attacco le novità sono state due.
«Forte e Rolfini hanno caratteristiche diverse e sono importanti».
Nutrita la batteria dei trequartisti.
«Jimenez può agire anche in mezzo. Con lui, Cicerelli, Stoppa, Lunetta stiamo lavorando molto e con fiducia per trovare il feeling e le qualità enormi che portano in dote».
I portieri sono stati confermati.
«Dini e Bethers hanno fatto bene la passata stagione».
Con Jimenez a centrocampo potrebbero cambiare alcuni movimenti dei trequartisti.
«Certo, con Kaleb in quella zona puoi fare diversamente. Se sulla trequarti agiscono Stoppa e Lunetta cambia il modo di stare in campo. Il modulo non è fine a sé stesso, non è un’idea rigida. Bisogna trovare più soluzioni».
Gli esterni sono fondamentali per aggiungere superiorità ed equilibrio.
«I due nuovi si completano bene. Uno è di grande propensione offensiva, Casasola».
Donnarumma?
«Daniele ha qualità e tecnica. Nella costruzione del gioco è più abile. Mi aspetto anche dei gol dagli esterni, per come giochiamo noi devono portare assist e gol. Sì, il loro ruolo, anche, è fondamentale e crediamo che questi ragazzi possano dare un valido apporto».
La società si è strutturata diversamente quest’anno.
«E’ una squadra che cresce. Il presidente Pelligra e i dirigenti lavorano per migliorare l’intero assetto. Si vede dalla figure che sono state inserite. Si nota dal fatto che si voglia investire sul centro sportivo. Una società forte e solida che ha una soluzione possibile – Torre del Grifo - che sta portando avanti. Ci auguriamo di averla a disposizione per lavorare in una struttura funzionale all’attività da sviluppare».
Il rapporto coi tifosi resta intenso.
«Avverto l’amore che hanno i sostenitori catanesi per la propria maglia. Ogni giorno che passa mi rendo conto quanto ci tiene alla squadra».
Il catanese non può fare a meno della propria squadra.
«Ed è un amore viscerale. Amare una cosa è anche stare vicino alla cosa che amo, Sono certo che la squadra abbia bisogno di questo amore e lo dico alle porte di un’annata difficile».
Il supporto non mancherà, la campagna abbonamenti ha avuto un’impennata significativa.
«Sono convinto che i tifosi del Catania possono e devono essere un qualcosa in più rispetto al sostegno delle altre squadre. Si avverte l’amore, adesso bisogna indirizzarlo affinchè i ragazzi possano avvertirlo e ricambiare dando sul campo sempre qualcosa in più».