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Valeria Palmieri dice stop: «La pallanuoto è stata la mia vita, un viaggio meraviglioso»

L'addio dell'ex capitana della Ekipe Orizzonte

09 Settembre 2025, 12:50

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Si chiude una delle pagine più significative e gloriose della storia della pallanuoto italiana e internazionale. Con l’avvio della nuova stagione alle porte, una notizia ha scosso l’ambiente del waterpolo: Valeria Palmieri, storica capitana del Setterosa e colonna portante dell’Ekipe Orizzonte, ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica.

L’ufficialità è arrivata qualche giorno fa, attraverso un messaggio pubblico in cui l’atleta classe 1993 ha messo nero su bianco la parola fine al suo lungo viaggio in vasca. «Tutte le cose belle hanno un inizio ed una fine - ha scritto Valeria Palmieri - cara pallanuoto, è stato un lungo viaggio, non sempre facile ma pieno di emozioni. Ho vissuto ogni attimo con tutta me stessa, quelli belli che mi hanno reso orgogliosa e quelli più difficili che mi hanno fatto crescere e reso più forte».

Parole cariche di gratitudine, ma anche di consapevolezza, che riflettono la personalità di un’atleta che ha sempre messo il cuore davanti a tutto. Ora per Valeria si apre un nuovo capitolo. In tanti sperano di vederla ancora protagonista, magari a bordo vasca, a trasmettere alle nuove leve quell’esperienza e quella passione che l’hanno resa unica. L’atleta si è prestata per una chiacchierata in esclusiva per noi.

Valeria, come è arrivata alla decisione di smettere?

«Dopo averci riflettuto a lungo, ho preso la decisione di lasciare la pallanuoto giocata poiché la mancata convocazione in Nazionale mi ha fatto capire che senza questo importante obiettivo, i miei stimoli e le mie ambizioni sarebbero drasticamente cambiate».

Avrebbe voluto chiudere con un ritorno all’Orizzonte?

«Da vera catanese, dopo 14 stagioni vissute con la calottina dell’Orizzonte, ho sempre pensato che la mia carriera si potesse concludere con l’Orizzonte davanti al mio pubblico, ma l’anno scorso le nostre strade si sono divise e di conseguenza ho fatto un’esperienza all’estero. Durante i quarti di finale di Champions League, la nostra avversaria è stata proprio l’Ekipe Orizzonte. È stato strano e molto emozionante per me tornare nella piscina di Nesima da avversaria, anche se l’accoglienza del pubblico mi ha fatto commuovere».

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

«Sarà sicuramente stimolante cimentarmi in cose nuove, dopo la pallanuoto. Sono molto curiosa di vedere come sarà la mia “nuova vita”».

Nei progetti c’è anche la famiglia?
«Ho un compagno, Rosario. Stiamo insieme da tanto tempo e mi ha seguito in questo incredibile viaggio, come la mia famiglia. Loro sono stati il mio “uomo in più” durante tutta la mia carriera. Sicuramente uno dei progetti è costruire una famiglia. Non puoi giocare e costruirti una famiglia, per noi donne è più complicato».

In estate aveva avuto offerte?

«Sì da molte squadre, ho pensato molto quest’estate, mi sono presa del tempo per me e decidere cosa fare. Come ho detto prima la fine dell’esperienza con la Nazionale ha pesato molto sulla mia scelta finale».

Se guarda indietro quali sono i momenti della sua carriera che ricorda con più affetto?

«Ogni momento della mia carriera è stato speciale, sono cresciuta e diventata donna con la pallanuoto, mi ha forgiato e reso più forte nei momenti difficili e mi ha reso orgogliosa nelle vittorie. L’Olimpiade è stato il momento più emozionante, anche se il risultato non è stato quello che desideravamo. Ma di certo è stata un’esperienza fantastica. Dopo il post del mio addio, mi sono arrivati tantissimi messaggi, è stato davvero commovente. Pensare di aver lasciato un segno positivo sia come atleta che come persona mi ha riempito il cuore di gioia».

Cosa è stato il Setterosa per lei?

«Linfa vitale, adrenalina, passione, sacrificio. Potrei continuare con milioni di aggettivi. La massima aspirazione di ogni atleta è quella di arrivare in Nazionale e portare in alto i colori della nostra Nazione. Il Setterosa è stata la mia “casa” per tanti anni. Sono stata onorata di esserne stata anche il capitano».

Quali sono stati gli insegnamenti che le dato la pallanuoto?

«La pallanuoto è stata ossigeno, ho dedicato tutta me stessa. Ho fatto tante rinunce, ma ho avuto anche tantissime soddisfazioni. La pallanuoto per me è stata molto più di uno sport. È stata scuola di vita, sacrificio, disciplina e appartenenza. È imparare a reggere la fatica quando il corpo urla di fermarsi, è contare sui compagni e sapere che loro contano su di te. In acqua ho imparato a lottare, a cadere e rialzarmi, a gestire la pressione, la vittoria e la sconfitta. La pallanuoto mi ha formato come atleta, ma soprattutto come persona. Ancora oggi, fuori dalla vasca, porto con me quei valori, quella mentalità, quella forza».