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Covid, peggiora condizione economica familiare per 1 cittadino su 5

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS) – Secondo i dati di un report Istat, le parole che i cittadini hanno scelto di utilizzare per descrivere le giornate durante la seconda ondata epidemica confermano le difficoltá affrontate nel periodo. Solo il 34,1% ha utilizzato parole di accezione positiva, il 44,7% si é espresso negativamente e il 21,2% in termini nê negativi nê positivi. La situazione é tuttavia migliorata nettamente rispetto al lockdown di aprile 2020, quando il 56,9% si era espresso con giudizi negativi e soltanto il 20,6% positivamente. Tuttavia, durante la seconda ondata epidemica il 12% degli intervistati (o un membro della sua famiglia) ha dovuto fronteggiare criticitá nel bilancio familiare tali da ricorrere ad aiuti economici (prestiti, sussidi pubblici o altro) o alla vendita di beni di proprietá. Nello specifico, l’8,6% della popolazione ha fatto richiesta di aiuti pubblici (bonus vari, reddito di emergenza, etc.), il 3,6% ha ricevuto denaro in regalo da parenti o amici, il 2,6% ha chiesto prestiti a parenti o amici, l’1,7% si é rivolto agli istituti di credito, lo 0,7% ha messo in vendita beni di proprietá. A seguito dell’emergenza sanitaria una parte della popolazione ha incontrato difficoltá nel far fronte ai propri impegni economici come, ad esempio, pagare il mutuo, le bollette, l’affitto, etc. Il 13,4% degli intervistati (o un loro familiare convivente) ha avuto problemi col pagamento delle bollette (l’11,8% ha dovuto rimandarne il pagamento, il 9,1% non é riuscito a pagarle), il 16,5% ha dovuto rinunciare alle vacanze. Il 13,9% non é riuscito a fare fronte a una spesa imprevista, il 6,3% non é riuscito a pagare le rate di un mutuo o di un prestito o le spese necessarie per i pasti mentre il 6,7% non é riuscito a pagare l’affitto. Per piú di tre cittadini su quattro la pandemia non ha avuto conseguenze sulla situazione economica familiare. Tuttavia, per il 20,5% le condizioni economiche sono peggiorate rispetto al periodo precedente l’emergenza sanitaria, soprattutto tra le persone di 25-44 anni (26,7%), meno tra gli anziani (12% dopo i 64 anni). Tra gli uomini di 25-34 anni si arriva al 31,6% (21,6% tra le donne della stessa classe di etá) mentre é decisamente piú contenuta (2,8%) la quota di quanti hanno dichiarato un miglioramento delle condizioni economiche familiari. (ITALPRESS). ads/com 26-Apr-21 18:22

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