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Gli italiani e il caffé, per 8 su 10 uno dei piaceri della vita

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS) – La via del piacere per gli italiani passa anche dal caffé. In una tazzina ci sono condivisione e meditazione, relax e energia, ma anche scambio di informazioni e gossip. Questo é quanto emerge dall’indagine “Gli Italiani e il caffé” condotta nel mese di ottobre 2020 da AstraRicerche per conto del Consorzio Promozione Caffé, tramite interviste on line su un campione rappresentativo di 1.000 individui, di etá compresa tra i 18 e i 65 anni. “Abbiamo voluto, anche in un frangente complesso come quello attuale, comprendere i comportamenti, le preferenze e il rapporto “emotivo” dei nostri consumatori verso quella che possiamo ancora definire la “bevanda preferita” degli Italiani”, dichiara Patrick Hoffer, presidente del Consorzio Promozione Caffé. “Non solo: siamo felici di aver scoperto che l’interesse per il caffé é piú ampio del previsto, e si allarga verso i temi dell’esperienza multisensoriale, della provenienza geografica e della sostenibilitá”, aggiunge. L’indagine, che aggiorna e arricchisce la fotografia delle abitudini di consumo degli italiani realizzata nel 2014 da AstraRicerche, conferma infatti il quasi unanime amore degli italiani per il caffé, nonostante il cambiamento vissuto a livello nazionale e mondiale dall’emergenza Covid-19 e dal lockdown: ben il 96,6%, infatti, dichiara di consumare, almeno saltuariamente, caffé o bevande a base di caffé (96,5% nel 2014). Quasi 4 italiani su 10 bevono da 2 a 3 tazzine al giorno e lo stesso numero ne beve dalle 3 alle 4. Il consumo cresce al crescere dell’etá ed é maggiore al Sud e nelle grandi cittá. Si conferma la predilezione degli italiani per un consumo domestico, tra le mura della propria casa, oggi come nel 2014 (90,3% nel 2020 e 89,4% nel 2014). Il bar patisce il lockdown e le successive restrizioni agli spostamenti, scendendo nelle preferenze dal 77,5% del 2014, al 65% di quest’anno: percentuali comunque sempre alte. Ció che attrae del caffé al bar é la sua bontá (primo motivo di scelta per 4 italiani su 10), la pulizia e l’atmosfera del locale. Come emerge dalla survey, il Covid-19 e l’isolamento forzato rappresentano esperienze che hanno tolto agli italiani una parte importante della loro quotidianitá: il 60,3% ha sentito la mancanza del rito del caffé al bar. In particolare, é mancata una piacevole routine dell’inizio della giornata, l’incontro con gli amici e il gusto del caffé preparato al bar. Non solo: una percentuale ancora superiore, pari a oltre il 65% dei lavoratori e degli studenti, ha sofferto anche l’assenza della pausa caffé nel luogo di lavoro o di studio. “Rispetto al 2014, gli Italiani sotto il segno del Covid hanno ridotto la quantitá dei momenti del caffé, ma non la loro rilevanza: resta saldo il caffé appena svegli, fondamentale per quasi l’80% degli italiani, che lo reputa il primo alleato per affrontare la giornata”, spiega Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche. “Il cambiamento invece si registra maggiormente sui gusti: certo, gli italiani conservano una certa fedeltá al caffé base, “normale”, ma é aumentata in modo rilevante la curiositá verso preparazioni alternative, come il cappuccino o il caffé ristretto”, aggiunge. Un cambiamento si conferma anche nella modalitá di preparazione: la moka, storicamente la regina della casa, viene utilizzata oggi dal 37,2% degli italiani, ed é leggermente superata dalla macchina con cialde o capsule, preferita da quasi il 40%. La ricerca non si é peró limitata a tracciare i comportamenti e le preferenze di consumo: é stato anche rilevato il vissuto, il rapporto “emotivo” sviluppato con il caffé. E su questo gli italiani non smentiscono le aspettative: il caffé é associato a pensieri di benessere, a sensazioni di comfort e di calore. Significa prendersi una pausa (85%); é il pretesto per fare quattro chiacchiere con amici o colleghi di lavoro (82,3%), é il simbolo dell’italianitá (l’84,3%). Molti italiani lo definiscono, semplicemente, uno dei piaceri della vita (83,7%). Anche a livello personale, per quasi 6 persone su 10 bere un buon caffé é un piacere e per poco meno della metá degli intervistati rappresenta un momento di relax. Un quarto degli italiani lo considera una pausa per rilassarsi durante la giornata; addirittura, per un terzo é un momento “introspettivo”, da vivere da soli. Il caffé é anche una vera esperienza multisensoriale. “I sensi sono fondamentali per un’analisi ottimale del caffé, sia per un degustatore professionista, in quanto rappresentano uno strumento insostituibile per definire la qualitá di un caffé, sia per i “semplici” amanti di un buon espresso”, spiega Luigi Morello, fondatore della MUMAC Academy. “Un espresso perfetto é riconoscibile al primo sguardo, dalla crema e dalla tessitura; attraverso il gusto si colgono le note, tra amarezza e aciditá; ci si lascia poi guidare dall’olfatto, per riconoscere gli odori positivi da quelli negativi e infine si apprezza, con il tatto, la corpositá e astringenza”, aggiunge. Nove italiani su dieci apprezzano il caffé soprattutto per il gusto, e per l’aroma. Non manca l’appagamento degli altri sensi: gli occhi (il “color caffé” piace all’80% dei consumatori) e l’udito: il suono della macchina del caffé al bar piace quasi a 7 intervistati su 10. Dall’indagine AstraRicerche emerge che gli italiani hanno sviluppato una buona sensibilitá sui temi della sostenibilitá sociale ed ecologica e della qualitá del prodotto. Hanno infatti dichiarato che ci sono alcune caratteristiche che addirittura potrebbero determinare le preferenze d’acquisto: in particolare, in ambito di sostenibilitá, al primo posto la garanzia del rispetto dei lavoratori in tutte le fasi di produzione e al secondo la provenienza biologica del prodotto. (ITALPRESS). sat/com 01-Dic-20 14:32

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