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Per geologi urgente approvare legge nazionale a difesa del suolo

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS) – Il 95% del cibo che, ogni giorno, mettiamo sulle nostre tavole proviene dal suolo e il 33% del suolo globale é giá degradato. Sono sufficienti questi due dati per capire l’importanza che lo stesso ricopre per la sopravvivenza degli esseri umani e degli animali. “In Italia dopo il boom economico, il consumo del suolo da un valore iniziale pari al 2,7% ha subíto una tendenza al generale incremento arrivando al 6,9% nel 2008. Per pochi anni é stato registrato un significativo rallentamento fino al 2013, ma poi, anche se con ritmi meno accentuati, il consumo é ripreso”, afferma Filippo Cappotto, vice presidente del Consiglio dei Geologi. “Nel 2019, secondo i dati del rapporto annuale Ispra 2020, il consumo di suolo ha raggiunto il 7,1%. Si é passati da 8.100 chilometri quadrati degli anni ’50 a 21.400 chilometri quadrati nel 2019 sul territorio totale italiano. Attualmente, quindi, ogni giorno il suolo artificiale impermeabilizzato aumenta di 2 metri quadri al secondo”, aggunge. L’utilizzo sconsiderato e indiscriminato del suolo provoca danni irreparabili. “L’uomo ha costruito anche nelle zone piú a rischio del Paese, come le aree di espansione dei fiumi – spiega Cappotto – tombando valloni, rii e torrenti, amplificando dunque il quadro sempre piú preoccupante del dissesto idrogeologico e mettendo a rischio la sicurezza del territorio”. I costi degli interventi di difesa del suolo prima degli eventi catastrofici, sono stati stimati con un rapporto di 1 a 10 rispetto a quelli del post emergenza, é quindi ormai chiaro come sia necessario attuare misure preventive in periodi brevi. “E’ necessario semplificare le procedure, ma allo stesso tempo rafforzare l’imprescindibile ruolo del geologo nella prevenzione e programmazione territoriale”, spiega. In Italia non é ancora stata approvata una legge organica di difesa del suolo; alcune regioni lo hanno giá fatto in attesa della legge nazionale ferma in Parlamento. “Le recenti norme dell’Emilia-Romagna – sostiene Cappotto – ad esempio pongono l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero entro il 2050. Anche in Sicilia la nuova legge di governo del territorio approvata dall’Ars, nell’agosto 2020, punta al consumo di suolo ridotto o pari a zero con principi di ‘sostenibilitá’ e resilienza improntati al riuso del costruito e al recupero dell’esistente”. (ITALPRESS). ads/com 04-Dic-20 13:54

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