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Priorita post-Covid ridisegnare il futuro della chirurgia oncologica

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS) – Ridisegnare il futuro della chirurgia oncologica: e’ la priorita’ assoluta evidenziata dal professor Domenico D’Ugo, chirurgo Cattolica-Gemelli, nel momento in cui si comincia a pensare al dopo Covid. Un’operazione che e’ al tempo stesso culturale e organizzativa e che va concretizzata in tempi rapidi perche’ il new normal non potra’ piu’ riproporre gli schemi del passato. A cominciare dalla formazione dell’oncologo chirurgo, la figura che deve fare da contraltare a quella dell’oncologo medico e del radioterapista, e dalla priorita’ nelle liste d’attesa chirurgiche. La sola espressione ‘lista d’attesa’, per chi e’ affetto da tumore rappresenta un non sense, un ossimoro. Perche’ il tumore non puo’ attendere, essendo una patologia tempo-dipendente. “A cavallo fra il 2020 ed il 2021 – ricorda il professor Domenico D’Ugo – in Italia sono state cancellate diverse centinaia di migliaia di interventi chirurgici programmati: evidente come sia urgente tratteggiare un recovery plan per le chirurgie ma, nel rivalutare le liste d’attesa, l’etica, la logica e la prognosi clinica impongono di dare assoluta priorita’ alle condizioni per le quali un tempo d’attesa maggiore puo’ avere come ricaduta una riduzione dell’attesa di vita o un impatto peggiorativo sulla sua qualita’. Le patologie tumorali sono priorita’ ‘tempo-dipendenti’ in quanto malattie progressive, ben curabili al momento della diagnosi e dell’indicazione chirurgica, ma per le quali un ritardo di trattamento puo’ pregiudicare i buoni risultati inizialmente attesi”. “A livello internazionale, e’ necessario inoltre riflettere sul futuro della Chirurgia Oncologica – prosegue D’Ugo – e definire il core curriculum dell’Oncologo Chirurgo. L’oncologo clinico e il radioterapista, sono gia’ super-specialisti totalmente dedicati al trattamento dei tumori; mentre non abbiamo ancora il ‘chirurgo del cancro’. Negli ultimi decenni la chirurgia e’ andata incontro a un processo di super-specializzazione attorno a competenze tecniche specifiche. E’ arrivato il momento di pensare anche ad una super-specializzazione dedicata alla precision cancer surgery, che affronti le competenze specifiche del chirurgo oncologo, all’interno di un discorso di multidisciplinarita’. Le nostre scuole di specializzazione in chirurgia – conclude il professor D’Ugo – dovranno offrire anche questa ‘super-formazione’; un progetto culturale particolarmente sentito qui al Gemelli, ospedale a vocazione sempre piu’ oncologica. Non solo questo e’ il nostro core business, ma pochi ospedali in Italia possono offrire lo stesso livello di eccellenza, in tante chirurgie oncologiche diversificate per organo, come accade da noi: siamo la prima chirurgia dello stomaco d’Italia, oltre ad essere eccellenze nazionali in ambito ginecologico, colo-rettale, come nella chirurgia oncologica del fegato, del polmone e delle ghiandole endocrine”. (ITALPRESS). fsc/com 20-Apr-21 13:17

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