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Mafia: boss Graviano, ‘non parlo di intercettazioni finché non le ascolterò’ (3)

Di Redazione |

(Adnkronos) – Sono passati già diversi mesi da quando il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, imputato assieme a Rocco Santo Filippone nel processo ‘Ndrangheta stragista, ha dato la sua disponibilità all’esame del pm, il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo. Unica “condizione” posta, appunto, è quella di potere riascoltare quelle intercettazioni che lo hanno visto protagonista di un dialogo con il camorrista Umberto Adinolfi, durante il passaggio nel carcere di Ascoli Piceno, in cui parlava anche degli anni delle stragi, della sua latitanza, del suo arresto, delle modalità di concepimento del figlio e non mancava anche un riferimento a Silvio Berlusconi. Atti che furono depositati al processo trattativa Stato-mafia, trasmessi anche a Caltanissetta, a Firenze (che ha riaperto le indagini sui mandanti esterni delle stragi) e a Reggio Calabria che ha depositato quelle parti in cui si fa anche riferimento alla Calabria.

Per il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, che ha coordinato l’inchiesta, Graviano, insieme al boss calabrese Rocco Filippone è il mandante degli attentati contro i carabinieri, costati la morte ai brigadieri Fava e Garofalo e gravi ferite ad altri quattro militari, con cui la ‘ndrangheta ha partecipato alla stagione degli attentati continentali fra il ’93 e il ’94.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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