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Mafia: boss Graviano, ‘Berlusconi fu traditore, ci escluse da abolizione ergastolo’

Di Redazione |

Reggio Calabria, 7 feb. (Adnkronos) – “Berlusconi fu un traditore, perché quando si parlò della riforma del Codice penale e si parlava di abolizione dell’ergastolo mi hanno detto che lui chiese di non inserire gli imputati coinvolti nelle stragi mafiose”. A rivelarlo è il boss mafioso Giuseppe Graviano, deponendo in videoconferenza, al processo sulla ‘ndrangheta stragista a Reggio Calabria. Il Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo gli ha letto l’intercettazione del 19 gennaio 2016 quando, conversando con il boss Umberto Adinolfi, disse: “Berlusconi prese le distanze e fece il traditore”. E oggi conferma quella frase e spiega i motivi di quel ‘tradimento’. “Un avvocato di Forza Italia mi disse che stavano cambiando il Codice penale – dice ancora Graviano – e che doveva darmi brutte notizie. Perché in Parlamento avevano avuto indicazioni da Berlusconi di non inserire quelli coinvolti nelle stragi. Lì ho avuto la conferma che era finito tutto. Mio io cugino Salvo era morto nel frattempo per un tumore al cervello. E nella riforma del Codice penale non saremmo stati inseriti tra i destinatari dell’abolizione dell’ergastolo”. E aggiunge: “Questo mi portò a dire che Berlusconi era un traditore”.

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