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Mafia: padre agente ucciso, ‘Se Graviano sa qualcosa parli, io disposto ad incontrarlo’ (3)

Di Redazione |

(Adnkronos) – Secondo Vincenzo Agostino ieri Graviano ha voluto “lanciare dei messaggi” ma “non so a chi o a cosa”. “Non so se ha parlato per salvarsi o dire a quelli che sono fuori: ‘State attenti, oppure vi trascino dentro pure a voi’ – dice ancora Vincenzo Agostino- dice cose che per una nazione sono gravi. Allora chi lo sta interrogando deve andare fino in fondo. I magistrati, se vogliono che noi parenti andiamo a trovare Graviano lo facciamo. Lo andiamo a guardare negli occhi. Se mi danno l’autorizzazione noi ci andiamo a parlare. Io sono disponibile. Se lui sa, deve dire la sacrosanta verità. Come mia moglie si aspettava”.

E si chiede anche “chi copriva durante gli anni della latitanza Graviano?”. Proprio ieri il boss mafioso di Brancaccio, in videoconferenza, ha ammesso che nel corso della sua lunga latitanza durata quasi dieci anni e interrotta il 27 gennaio 1994 a Milano, “ha fatto la bella vita a Milano, tra teatri, shopping a Montenapoleone”. “Chi lo copriva? – dice Agostino – Ora deve raccontare le cose per come stanno e io sono disposto a guardarlo negli occhi”.

Quel 5 agosto 1989 doveva essere un giorno di festa per la famiglia Agostino. Poi due uomini, arrivati in sella a una moto, gli uccisero il figlio e la nuora. Che aspettava un bimbo. Un mistero lungo quasi 31 anni. Di recente Agostino ha chiesto 50 mila euro di risarcimento all’ex poliziotto Guido Paolilli, indagato per favoreggiamento in concorso aggravato nel 2008, procedimento poi archiviato per prescrizione. Sul duplice omicidio la Squadra mobile di Palermo seguì inutilmente per mesi un’improbabile “pista passionale”. La vittima, un integerrimo poliziotto, stava indagando sul fallito attentato dell’Addaura. Attualmente i mandanti e gli esecutori del delitto sono ancora ignoti. E il padre di Antonino da quel 5 agosto non si è mai più tagliato la barba. Aspetta giustizia, Vincenzo Agostino. Un anno fa gli è morta la moglie, sempre accanto a lui. Ma lui continua la sua lotta per la verità. “Non mi fermerò mai, finché avrò vita – dice oggi – e se Graviano ci può aiutare ben venga…”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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