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Mafia: depistaggio Borsellino, Procura Caltanissetta valuta di sentire boss Graviano (2)

Di Redazione |

(Adnkronos) – Spesso, nelle udienze , in cui ha deposto, ha glissato sulle domande, ma soprattutto ha lanciato dei segnali. Ha detto di essere la vittima di un preciso disegno politico perché “sono l’unico a essere rimasto in carcere, condannato all’ergastolo, perché sono l’unico che è a conoscenza di certe situazioni…”. Poi ha specificato che si riferiva a “una grossa somma che negli anni Sessanta” sarebbe stata consegnata dal nonno materno al gruppo imprenditoriale che faceva capo a Silvio Berlusconi. E ha definito l’ex premier un “traditore” perché non avrebbe “mantenuto i patti con il nonno”. La volta precedente aveva detto di avere incontrato Silvio Berlusconi “per tre volte” mentre era latitante, prima del suo arresto, avvenuto il 27 gennaio 1994. Aveva confermato alcune delle intercettazioni captate dalle cimici in carcere mentre parlava con il boss Umberto Adinolfi, mentre aveva smentito altre frasi.

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