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Coronavirus: Cisl Palermo, ‘priorità è sicurezza, per fase 2 serve piano chiaro e dettagliato’

Di Redazione |

Palermo, 21 apr. (Adnkronos) – “Sulla cosiddetta fase 2, vediamo al momento troppa confusione. Bisogna fare un piano chiaro e soprattutto dettagliato perché nei nostri territori sono presenti solo poche grandi aziende ma tantissime piccole realtà imprenditoriali e produttive per le quali il costo della riapertura, con tutti i giusti obblighi per la messa in sicurezza dei lavoratori, saranno insostenibili”. Cosi il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana.  “E’ ovvio che il sindacato vuole che si riparta, che le aziende tornino a essere produttive, ma bisogna sostenere concretamente il tessuto imprenditoriale di Palermo e Trapani, mantenendo come priorità la tutela della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini – aggiunge – Ciò che si sta evidenziando in questi giorni è una eccessiva confusione”.  La Piana guarda anche alle politiche sociali messe in atto. “Le misure funzionano – dice – se arrivano subito nelle tasche delle famiglie, superando le lungaggini burocratiche, Va riconosciuto un grande impegno delle amministrazioni locali su questo fronte, ma di fatto ciò che manca è il quadro chiaro di tutti coloro che hanno bisogno di queste misure contro la povertà, di essere sostenuti, serve una banca dati certa per intervenire più concretamente”. “Ciò che emerge – sottolinea – è che non eravamo pronti a questa emergenza a tutti i livelli, dal nazionale al locale, e paghiamo, oggi, le scelte sbagliate fatte nel passato sui tagli alla sanità e sulle risorse esigue sul fronte sociale”.  Per quanto riguarda i centri di assistenza per gli anziani, il sindacato chiede “una chiara mappatura delle strutture e delle loro condizioni e controlli”. Mentre sulla scuola  e sulla didattica a distanza, sottolinea la necessità di “intervenire laddove vivono tante famiglie che non sono in grado di avere gli strumenti informatici per far studiare i propri figli, combattendo così il fenomeno della dispersione scolastica che – conclude La Piana – temiamo possa essere agevolato proprio da questa modalità di studio improntata in fase emergenziale”.

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