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Corruzione: arresto commissario Covid Candela, dalla scorta alla medaglia d’argento alla Sanità

Di Redazione |

Palermo, 21 mag. (Adnkronos) – Nel 2014, dopo avere denunciato dei tentativi di mazzette nell’appalto per l’acquisto di pannoloni dell’Asp, gli venne assegnata la scorta perché la sua incolumità “era in pericolo”, dissero gli inquirenti. L’allora Procuratore aggiunto disse di lui: “E’ uno passato dalle parole ai fatti, speriamo che altri seguano il suo esempio”. Due anni dopo, gli venne assegnata anche la Medaglia d’argento al Merito della Sanità pubblica. Durante la cerimonia, organizzata dall’allora ministra Beatrice Lorenzin, al Ministero della Sanità, partecipò anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ecco chi è Antonio Candela, il commissario dell’emergenza Covid-19 arrestato all’alba di oggi dalla Guardia di Finanza con l’accusa di corruzione. Secondo la Procura avrebbe incassato delle mazzette per degli appalti pubblici truccati. Il gip del Tribunale, Claudia Rosini, è molto duro nella misura cautelare. “Si atteggia a paladino della legalità”, scrive e parla di una “pessima personalità, anche sotto il profilo criminale”.

Nel 2016 gli venne assegnata la medaglia d’argento al merito della Sanità pubblica, consegnata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso di una cerimonia al Ministero della Sanità alla presenza del ministro della salute, Beatrice Lorenzin. Un premio attribuito dal ministro della Salute previo accertamento di un comitato incardinato presso lo stesso Ministero. “Il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Palermo è stato autore di circostanziate denunzie presentate alla Procura della Repubblica, con conseguente aggravamento dei rischi per la sua incolumità personale – si leggeva nelle motivazioni del premio – La sua azione ha consentito l’avvio di diversi procedimenti penali a carico di dipendenti dell’Azienda e di soggetti ben inseriti nel tessuto criminale e dotati di risorse finanziarie pressoché illimitate ad essi variamente collegati, responsabili di numerosi episodi di corruzione e di altre azioni illecite a danno del Sistema Sanitario Nazionale. Da evidenziare inoltre l’istituzione a Lampedusa del servizio permanente di ginecologia e pediatria dallo stesso fortemente voluto, che ha permesso agli abitanti dell’isola il facile accesso a prestazioni sanitarie precedentemente fornite solo alcuni giorni a settimana”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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