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Mafia: colpo al feudo di Messina Denaro, pm ‘estorsioni venivano decise dal boss latitante’

Di Redazione |

Palermo, 20 giu. (Adnkronos) – Nonostante la sua latitanza quasi trentennale, secondo gli inquirenti, sarebbe sempre Matteo Messina Denaro, la ‘primula rossa’ a prendere le decisioni sulle estorsioni da compiere nella zona di Castelvetrano. Ne sono convinti gli investigatori che all’alba di oggi hanno arrestato due persone ritenute vicine al latitante, Giuseppe Calcagno e Marco Manzo. “Le attività investigative hanno fatto luce sugli interessi economici e sui rapporti fra i sodali del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, retto da Vito Gondola, deceduto il 13 luglio del 2017, e sui rapporti che il capomafia mazarese intratteneva con altri appartenenti alla famiglia mafiosa di Marsala, di Campobello di Mazara e di Castelvetrano”, dicono i pm.

“Nel corso di incontri riservati e attraverso lo scambio di “pizzini” si decideva il compimento di estorsioni nella compravendita di fondi agricoli e nell’esecuzione di lavori pubblici”, aggiungono gli investigatori.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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