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Fase 3: Coldiretti, scatta corsa ai porcini, è boom nei boschi (3)

Di Redazione |

(Adnkronos) – In Lombardia si raccoglie in Valcamonica, nel Bresciano, con la presenza di porcini, russule e altri funghi che è cresciuta parecchio – prosegue Coldiretti – al punto che nella sua seconda parte la stagione potrebbe rivelarsi migliore di quella del 2019. Più difficile fare previsioni per l’alta Lombardia, dove tra le province di Varese, Como, Sondrio e Lecco il caldo intenso delle scorse settimane ha rallentato di molto la crescita dei funghi, ancora assenti nella zona “bassa” mentre si trovano in discreta quantità solo nella fascia tra i 1500 e i 1800 metri. Allo stato attuale, oltre ai porcini, predominano le “russule”; i cantarelli sono stati i primi a comparire ma piccoli e poco abbondanti. In Valle Brembana, nella Bergamasca, la stagione è iniziata in questi giorni, ma sembra che sia buona, soprattutto per i porcini.

Meno buona la situazione in Piemonte, dove anche i cercatori più esperti faticano a trovare funghi – continua Coldiretti -, mentre in Liguria si attende l’effetto delle ultime piogge, sperando in una buona stagione. In Toscana le precipitazioni intense dei giorni scorsi hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi per i quali si preannuncia un autunno molto interessante, a partire dalle zone top di Valtiberina e Casentino (Arezzo) in cui si stima un incremento del 50% nella raccolta rispetto alla media degli ultimi anni. Sui colli dell’Emilia sono attese ottime nascite di funghi porcini estivi, mentre le previsioni sono più negative per in Romagna, così come nelle Marche dove si registra ancora una scarsa presenze, soprattutto di porcini e galletti, in Umbria e nel Lazio.

Raccolta ancora al palo soprattutto al Sud – rileva la Coldiretti -, dove la nascita dei funghi è ancora ferma in attesa che si creino le condizioni adatte, ossia terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole senza temperature eccessive. Una situazione che accomuna dalla Sicilia alla Puglia, dove si spera di avviare le attività da metà ottobre, dal Molise all’Abruzzo, dalla Campania all’Abruzzo, dalla Basilicata fino alla Calabria, dove i monti della Sila offrono tradizionalmente un bacino ideale per la nascita dei funghi. Cestini vuoti per adesso anche in Sardegna anche se la recente pioggia fa ben sperare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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