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Caltanissetta: trasferimento fraudolento di valori, due misure e sequestri a Gela

Di Redazione |

GELA – La Procura di Gela ha chiesto ed ottenuto dal gip un’ordinanza che prevede la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Claudio Domicoli, 44 anni, e due misure interdittive, il divieto temporaneo di esercitare l’attività d’impresa e gli uffici direttivi di imprese e persone giuridiche, nei confronti di Sofia Domicoli, gelese di 22 anni e Giuseppe Fabrizio Martorana gelese, di 43 anni, cui è contestato, in concorso, il reato di trasferimento fraudolento di valori.

Secondo la procura Claudio Domicoli già condannato per associazione di mafiosa ed estorsione con aggravante mafiosa, allo scopo di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali cui sarebbe potuto incorrere, avrebbe intestato le due società Ortofrutta Gela e Domicoli Fruit rispettivamente a Giuseppe Fabrizo Martorana e Sofia Domicoli. Pur non essendo formalmente il titolare delle due imprese di fatto Claudio Domicoli era la figura di riferimento per clienti e fornitori, nonché delegato ad operare sui rapporti bancari di una delle società di cui risulta essere solamente un dipendente. Al contrario Sofia Domicoli e Giuseppe Fabrizio Martorana non hanno mai rivestito – dice l’accusa – all’interno delle società, alcuna funzione gestionale e rappresentativa, avendo operato meramente quali prestanome del principale indagato, oggi sottoposto agli arresti domiciliari.

Claudio Domicoli, che si muoveva su una Porsche Macan S, non ha solo gestito operativamente e con continuità tutte le società oggetto d’indagine, ma ne ha anche utilizzato, a proprio piacimento, i beni loro formalmente intestati, sostiene la procura. L’auto era stata ceduta ad una delle società oggetto d’indagine, peraltro ad un prezzo di molto inferiore rispetto al costo d’acquisto, così da non apparirne più formalmente proprietario ma continuando ad averne la piena disponibilità, come testimoniato dal fatto che è stato più volte individuato a bordo di detta autovettura, anche in compagnia di pregiudicati gelesi.

«A Gela c’è questa grande sproporzione tra la realtà economica non particolarmente florida, con una crisi occupazionale particolarmente rilevante – ha detto il procuratore Fernando Asaro – e l’utilizzo di auto di grossa cilindrata, suv, anche modificate con forme che le rendono ancora più lussuose. Da queste contraddizioni sono partiti questi controlli, e quest’ultimo è un caso emblematico. Il nostro è un percorso di bonifica di società che operano in maniera illecita per renderle compatibili con un mercato sano».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA