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Covid: In Sicilia falsificati i dati sulla pandemia, l’assessore ‘Spalmiamo i morti’/Adnkronos

Di Redazione |

Palermo, 30 mar. (Adnkronos) – I morti di Covid in Sicilia aumentavano. Giorno dopo giorno. E la zona rossa era dietro l’angolo. “E allora spalmiamoli un poco…”, diceva l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, parlando con la sua dirigente, Maria Letizia Di Liberti. Così il numero dei morti veniva ‘spalmato’ in diversi giorni. E il lockdown veniva scongiurato. L’intercettazione è agli atti nell’inchiesta della Procura di Trapani, guidata da Maurizio Agnello, che oggi ha portato a tre arresti, tra cui la dirigente Di Liberti e altri due dipendenti dell’Asp, e all’iscrizione nel registro degli indagati dell’assessore Razza. Che, poche ore dopo, si è dimesso dal suo incarico. Sono tutti accusati di falso ideologico e materiale. La gip Caterina Brignone nell’ordinanza è molto dura. Parla di un “disegno scellerato”. E ricorda che “il più delle volte, le cifre trasmesse, anche quelle relative ai decessi giornalieri, sono arbitrarie, per abbassare valori ritenuti troppo alti o nel tentativo di recuperare dati precedentemente omessi”. Parla anche di “assoluto caos e della totale inattendibilità dei dati trasmessi, che sembrano estratti a sorte e la cui dimensione reale appare sfuggita agli stessi soggetti che li alterano”.

Una inchiesta nata per caso. Da un laboratorio trapanese in cui vengono processati i tamponi. Ma subito i pm di Trapani hanno capito che c’era molto di più. E così sono finiti tutti sotto intercettazione. A cominciare da Maria Letizia Di Liberti, dirigente del dipartimento che si occupa di osservare e studiare l’andamento del Covid in Sicilia. I morti “spalmati” su più giorni, i numeri dei nuovi positivi al Covid che venivano fatti sparire dalle statistiche, e il numero dei tamponi gonfiato. C’è tutto questo nell’indagine di Trapani, che nei prossimi giorni finirà Palermo per competenza territoriale.

E’ il 4 novembre e i morti in Sicilia sono 26. Ma dall’assessorato alla Sanità comunicano a Roma solo 19 decessi. Non citano i 7 morti a Biancavilla. “Mi sembra un numero esagerato”, dice la dirigente Di Liberti, finita ai domiciliari. Un suo collaboratore, Mario Palermo, suggerisce: “E quindi che facciamo, non li diamo?”. Allora la dirigente chiama l’assessore, risponde un suo collaboratore, lei dice: “Biancavilla, i deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”. e Razza chiede: “Ma sono veri?”. La risposta è laconica: “Sì, solo che sono di tre giorni fa”. E Razza: “E spalmiamoli un poco”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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