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Caso Saguto: motivazioni giudici, ‘tra ex giudice e Cappellano patto corruttivo permanente’

Di Redazione |

Palermo, 16 apr. (Adnkronos) – Tra l’ex Presidente delle Misure di prevenzione di Palermo Silvana Saguto, condannata a otto anni e mezzo per corruzione, e gli altri imputati, tra cui il ‘re degli amministratori giudiziari’ Gaetano Cappellano Seminara non c’era un “legame associativo” ma un patto “corruttivo permanente”. Lo scrivono i giudici del Tribunale di Caltanissetta nelle motivazioni della sentenza emessa il 28 ottobre scorso. “Ciò che manca nella fattispecie in esame – scrivono i giudici – è il legame associativo che vale a distinguerlo rispetto ai singoli reati commessi in concorso tra loro dagli imputati, i quali hanno il loro baricentro attorno al perno del reato corruttivo, ovverosia attorno a una corruzione a carattere permanente che si ritiene sì sussistente ma rispetto alla quale null’altro esula in termini di fattispecie associativa”. I giudici parlano, quindi di un “patto corruttivo” tra Silvana Saguto, Gaetano Cappellano Seminara e il marito della giudice condannata, Lorenzo Caramma.

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