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Mafia: agente scorta Borsellino sopravvissuto smentisce Avola, ‘sportello auto era chiuso’ (2)

Di Redazione |

(Adnkronos) – E rispondendo a distanza a Michele Santoro, che da Massimo Giletti a ‘Non è l’Arena’, ha detto che il poliziotto potrebbe ricordare male alcuni frammenti di quel pomeriggio, Vullo dice: “Sono cose che ho detto 28 anni fa ai magistrati, non credo di avere detto baggianate”. Un anno fa Vullo, come apprende l’Adnkronos, è stato risentito dai magistrati di Caltanissetta, dopo le nuove rivelazioni di Maurizio Avola sulla strage di via D’Amelio. I pm non credono all’ex killer estromesso dal servio di protezione. Come hanno specificato dopo la trasmissione. “I conseguenti accertamenti disposti da questa Dda, finalizzati a vagliare l’attendibilità di dichiarazioni riguardanti una vicenda ancora oggi contrassegnata da misteri e zone grigie, non hanno allo stato trovato alcuna forma di positivo riscontro che ne confermasse la veridicità – ha detto il Procuratore aggiunto Gabriele Paci – Dalle indagini demandate alla Dia sono per contro emersi rilevanti elementi di segno contrario che inducono a dubitare tanto della spontaneità quanto della veridicità del suo racconto”.

L’agente di scorta sopravvissuto ricorda che c’era proprio lui “in testa al corteo” delle auto di scorta di Paolo Borsellino. “Quel pomeriggio mi sono fermato davanti alla Via D’Amelio – dice – lì il giudice mi ha sorpassato, ma in via Autonomia Siciliana. Io sono arrivato in testa al corteo”. E ha voluto ricordare la “dedizione e il cuore” che hanno messo tutti gli agenti di scorta nel sorvegliare il giudice Borsellino. “Quando è sceso dall’auto quattro miei colleghi gli hanno fatto da scudo…”, dice commuovendosi. Sono cinque gli agenti di scorta morti nella strage, tra cui una giovane poliziotta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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