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Trattativa Stato-Mafia, pentito: «Dell’Utri svelò ai Graviano il covo di Contorno»

Di Redazione |

Palermo – “Tra il 1998 e il 2000 mio padre era nel carcere di Spoleto dove ha stretto amicizia con i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano. Mio padre mi ha raccontato che i Graviano gli dissero che avevano individuato il collaboratore Totuccio Contorno a Roma e che non erano riusciti ad ucciderlo per poco. Sempre i fratelli Graviano, che si vantavano di avere una amicizia stretta, intima con Dell’Utri, dissero che sarebbe stato proprio lui che attraverso servizi segreti deviati, avrebbe fatto sapere dove si trovava Contorno”. Lo ha detto il collaboratore di giustizia Francesco Squillaci, continuando la sua deposizione, in videoconferenza al processo d’appello sulla trattativa tra Stato e mafia davanti alla seconda sezione della corte d’assise di appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino.

Tra gli imputati del processo, accusato di minaccia a corpo politico dello Stato, c’è anche l’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri che in primo grado è stato condannato a 12 anni. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA