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Falcone: la sorella Maria, ‘la mafia non è vinta, è sempre presente’ (2)

Di Redazione |

(Adnkronos) – “Eravamo partiti con un progetto sull’ambiente e le ecomafie – spiega la professoressa Falcone – ma poi il lockdown ha cambiato tutto e abbiamo avvertito nei ragazzi lo smarrimento di fronte alla pandemia. Non ho potuto non collegare il grande senso del dovere degli ‘eroi’ di questi mesi a quello di Giovanni, Paolo (Borsellino ndr), Francesca e degli agenti delle loro scorte. Pensate che grande senso del dovere doveva avere chi sceglieva di proteggerli”. “Giovanni – continua – aveva proprio una ‘religione’ del dovere, tanto che quando gli chiedevano ‘cosa possiamo fare contro la mafia’, lui rispondeva ‘fate solo e semplicemente il vostro dovere’. Ecco che allora il modo più bello per ricordare quest’anno Giovanni e le vittime del ’92 è unire i nostri morti di questi mesi a loro, per farne una memoria comune e una memoria condivisa da tutti gli italiani”.

Ma la pandemia non ha portato alla luce solo ‘eroi’. Il lockdown e le sue conseguenze economiche e sociali, sottolinea Falcone, “hanno dimostrato, ancora una volta, come la mafia sia attenta a qualsiasi segnale possa portarle un guadagno”. “Ho letto la storia di un commerciante che, appena uscito dalla banca dove non gli avevano concesso un prestito, ha ricevuto la telefonata di ‘qualcuno’ che era pronto ad aiutarlo – racconta – La mafia è questo. Giovanni parlava di estortori e riciclati, della mafia che impoveriva i commercianti attraverso l’estorsione e poi si inseriva nel commercio trasformando il proprietario nella testa di legno di un esercizio che ormai era nelle sue mani. Oggi tutto questo si ripete con più facilità: non c’è più bisogno di estorcere ma finanziando un’attività commerciale è facile introdursi nel canale dell’economia pulita portando invece guadagni alla mafia”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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