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Coronavirus: studio, ‘con crisi può chiudere un’azienda familiare su quattro’

Di Redazione |

Milano, 26 gen. (Adnkronos) – Con la crisi da Covid19 può chiudere un’azienda familiare su quattro. Sono le risultanze del XII Osservatorio Aub. La crisi innescata nel 2020 dalla pandemia ha un impatto doppio sul Pil italiano rispetto a quella iniziata nel 2008-2009, che pure aveva costretto il 17,5% delle aziende familiari italiane a entrare in procedure concorsuali o liquidatorie nel decennio successivo. Secondo i calcoli dell’osservatorio, promosso da Aidaf, Cattedra Aidaf-Ey della Bocconi, UniCredit e Cordusio, con il supporto di Borsa Italiana, Fondazione Angelini e Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, il 25-30% delle aziende familiari è a rischio, nonostante queste aziende si siano affacciate al 2020 in una situazione patrimoniale, reddituale e finanziaria migliore rispetto a quella del 2009.

“A parte la speranza che la ripresa, questa volta, sia più veloce, la nostra analisi mostra che l’unica via di uscita è un maggiore ricorso all’equity, accompagnato da un’apertura alla leadership esterna e a un suo auspicabile ringiovanimento”, spiega Guido Corbetta, titolare della cattedra di strategia delle Aziende Familiari in memoria di Alberto Falck della Bocconi e curatore dell’Osservatorio con Fabio Quarato. L’Osservatorio Aub monitora tutte le aziende familiari italiane che hanno superato la soglia di fatturato di 20 milioni di euro: 17.984 aziende, di cui 11.808 a controllo familiare (pari al 65,6%). L’analisi mostra che, rispetto all’inizio del 2009, la quota di aziende familiari con una struttura patrimoniale o reddituale davvero compromessa era scesa all’inizio del 2020 dal 4,3% al 3,4% e quella di aziende con indicatori di solidità critici era scesa di dieci punti (dal 38,8% al 29,9%), mentre le aziende che disponevano di una liquidità superiore all’indebitamento erano salite dal 17,7% al 29,5%,

Tuttavia, il 33% delle aziende mostrava una struttura inadeguata ad affrontare la crisi pandemica. Un’analisi condotta con il Fondo Strategico Italiano, inclusa nell’Osservatorio, evidenzia l’effetto negativo dell’indebitamento sulla performance dei cinque anni successivi e mostra che, anche in caso di basso livello di indebitamento, un suo aumento ha un impatto negativo su crescita e redditività. Ne consegue che in questo momento le aziende migliori, devono crescere attraverso l’equity e non il debito.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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