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**Covid: Draghi, ‘virus nemico che ci vede uniti in trincea, subito vaccini e riforma Sanità’**

Di Redazione |

Roma, 17 feb. (Adnkronos) – Il nemico comune è il virus, che ha costretto forze politiche distanti anni luce fra loro a stare unite “in trincea” per combattere “tutti insieme”, fronte comune contro la pandemia. Mario Draghi, nel discorso al Senato per la fiducia, si sofferma sull’emergenza Covid, sui numeri che hanno messo in ginocchio il Paese, su un Sistema sanitario in sofferenza e sulla nuova rotta da tracciare per ripartire. A cominciare dal piano vaccinale, uno dei capitoli più importanti nel suo programma di governo.

“Da quando è esplosa l’epidemia, ci sono stati – i dati ufficiali sottostimano il fenomeno – 92.522 morti, 2.725.106 cittadini colpiti dal virus, in questo momento 2.074 sono i ricoverati in terapia intensiva”, snocciola i numeri Draghi, visibilmente emozionato tanto da mostrare qualche incertezza sui numeri: Giancarlo Giorgetti, seduto al suo fianco, corre subito in soccorso. “Ci sono 259 morti tra gli operatori sanitari e 118.856 sono quelli contagiati – prosegue – a dimostrazione di un enorme sacrificio sostenuto con generosità e impegno. Cifre che hanno messo a dura prova il sistema sanitario nazionale – riconosce il premier – sottraendo personale e risorse alla prevenzione e alla cura di altre patologie, con conseguenze pesanti sulla salute di tanti italiani”.

Il Covid sferra un duro colpo anche all’’aspettativa di vita degli italiani. “A causa della pandemia – spiega Draghi – è diminuita: fino a 4-5 anni nelle zone di maggior contagio; un anno e mezzo-due in meno per tutta la popolazione italiana. Un calo simile non si registrava in Italia dai tempi delle due guerre mondiali”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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