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Giappone: partito governo apre alle donne purché tacciano

Di Redazione |

Tokio, 18 feb. (Adnkronos) – Donne alle riunioni dei vertici di partito, ma senza diritto di parola. Il tentativo del partito di governo giapponese di mostrare il suo impegno per la parità di genere si è dimostrato un clamoroso autogol quando si è capito che delegazioni di donne sarebbero state invitate alle riunioni più importanti, ma solo come osservatrici senza possibilità di intervenire, scrive oggi il Guardian.

Al potere quasi interrottamente in Giappone dal 1955, il partito liberaldemocratico (Ldp) voleva far dimenticare la vicenda dell’ex primo ministro Yoshiro Mori, costretto a dimettersi da capo del comitato organizzativo delle Olimpiadi di Tokio per le sue dichiarazioni sessiste sul riunioni che vanno per le lunghe se ci sono molte “donne chiacchierone”.

Il segretario generale del partito, l’82enne Toshiro Nikai, ha quindi annunciato che era tempo di maggior spazio alle donne nelle riunioni del comitato direttivo dell’Ldp, dove siedono 12 persone, 10 delle quali uomini. L’idea era di far partecipare gruppi di cinque donne della base del partito. Ma la proposta è stata ridicolizzata sui social quando si è appreso che le donne non avrebbero potuto parlare, ma soltanto inviare osservazioni scritte alla segreteria. A chiedere più spazio per le donne nell’Ldp era stata l’ex ministro della Difesa Tomomi Inada, che già l’anno scorso aveva parlato di “democrazia senza donne” dopo che il premier Yoshihide Suga aveva formato un governo con solo due ministre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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