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Covid: Codogno un anno dopo – direttore ‘Il Cittadino’, ‘sms sul primo caso, poi la pandemia’

Di Redazione |

Milano, 19 feb. (Adnkronos) – “‘Abbiamo isolato il primo caso di Covid, avrai da scrivere per un po’…’. E’ dal messaggio di una fonte che nasce la notizia da prima pagina che porta Codogno al centro del mondo. Sono le 20.30 di giovedì 20 febbraio 2020 quando a un collega che si occupa di sanità arriva la dritta. Il giornale chiude a mezzanotte e noi, prima di ogni conferma ufficiale che arriva solo il giorno dopo, non esitiamo a scrivere sicuri di aver fatto ogni verifica opportuna. Il titolo di apertura racconta quel singolo caso, poi c’è l’esplosione della pandemia”. Lorenzo Rinaldi è il direttore de Il Cittadino, il quotidiano che ogni abitante di Lodi e provincia è abituato a trovare in edicola, e che da un anno è in ‘trincea’, a raccontare la pandemia in un’area che, nella prima ondata, ha visto crescere in modo esponenziale il numero di morti. Vittime che in provincia hanno il volto del vicino di casa.

Per chi vive di parole, questi mesi sono impressi anche come fotografie. “Ricordo la polizia, i carabinieri armati di mitragliette, i Baschi Verdi impegnati a chiudere quella che è diventata la prima zona rossa in Italia – racconta il direttore all’Adnkronos -. Era domenica e insieme all’esercito erano impegnati a chiudere i varchi, era un’immagine inedita che ha segnato un confine netto tra il prima e il dopo. Ricordo le file della ambulanze davanti all’ospedale Maggiore. C’è stato un giorno, a inizio marzo, in cui ho capito la portata di tutto: in mezz’ora mi sono arrivati cinque messaggi in cui mi si comunicavano altrettanti decessi di personaggi locali ‘famosi’. Ho avuto la sensazione di una diga che sta tracimando, ho capito che il virus colpiva tutti – anziani e non -, nessuno escluso”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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