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Covid: Codogno un anno dopo – il ristoratore, ‘prima zona rossa uno spavento, c’è ancora paura a uscire’

Di Redazione |

Milano, 19 feb. (Adnkronos) – La prima zona rossa istituita un anno fa a Codogno e in altri Comuni limitrofi del Lodigiano “ci ha molto spaventati. Non sapevamo bene cosa sarebbe successo e il primo impatto è stato pesante”. Poi “abbiamo capito quasi da subito come comportarci”. Ma ancora adesso, dopo il lockdown generalizzato, la riapertura e le zone colorate, “molti clienti, che venivano a pranzo anche tutti i giorni, hanno paura ad uscire”. E’ il racconto di Fabio Rizzi, ristoratore, che con il fratello gestisce ‘L’Osteria’ a Codogno, un locale aperto quasi 70 anni fa con il nome ‘Gallipoli’ e rilevato dai fratelli Rizzi nel 2009.

“È stato un anno molto pesante, anche dal punto di vista dello stress, come dal punto di vista economico, perché abbiamo avuto delle perdite abbastanza grosse”, spiega all’Adnkronos. Ma a un certo punto, continua, “ci siamo messi il cuore in pace: se è così, si cerca di vivere al meglio anche questa situazione. Ma la scorsa estate non abbiamo fatto le ferie perché i costi dell’attività sono stati tanti”.

I fratelli Rizzi hanno approfittato della chiusura del lockdown per eseguire alcuni lavori di ristrutturazione. “Abbiamo quindi riaperto un po’ dopo gli altri, ma a quel punto la gente si era abituata ad alcuni modi di fare”. Durante la scorsa estate il lavoro de ‘L’Osteria’ è tornato “praticamente normale”. Ma a ottobre la nuova chiusura “è stata una bella botta”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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