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Covid: Codogno un anno dopo – Painini (Confesercenti), ‘commercio era già in difficoltà’

Di Redazione |

Milano, 19 feb. (Adnkronos) – Nella Bassa Lodigiana le imprese del commercio erano “già in difficoltà prima della crisi” scatenata dal coronavirus, afflitte dai “classici problemi dei negozi di vicinato, come il passaggio generazionale e il turnover dei negozi”. Il territorio “già non faceva fuochi d’artificio e la crisi ha dato il colpo di grazia”. E’ lo scenario tratteggiato da Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia, sull’economia delle imprese del commercio del Lodigiano a un anno dall’inizio della pandemia e dell’istituzione della zona rossa a Codogno e nei Comuni limitrofi. Anche nella crisi, spiega Painini all’Adnkronos, ci sono settori che hanno lavorato, come l’agroalimentare, la grande distribuzione, l’high tech, il settore delle bicilette o l’immobiliare.

Fortunatamente il costo del denaro “è rimasto basso e non ci sono stati problemi di inflazione”, ma per il presidente dell’associazione è “il contesto generale a non funzionare. Il mondo del turismo è fermo, i ristoranti sono fermi. Se il 2020 è stato l’anno dello sgomento, il 2021 sarà l’anno della consapevolezza, in cui si raccoglieranno i frutti di un 2020 devastante”.

A soffrire in particolare la crisi sono state le piccole imprese del commercio e della ristorazione, che ora “non hanno più la capacità di riprendersi”. Le imprese del territorio, sottolinea Painini, “hanno valutato “malissimo” i ristori decisi dal governo, che “si sono dimostrati insufficienti e a volte iniqui, visto che molti codici Ateco sono rimasti fuori e molte imprese sono state lasciate indietro”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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