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Consulta: Gambino (Scienza & Vita), ‘se legge, si inasprisca sanzione su utero in affitto’

Di Redazione |

Roma, 9 mar. (Adnkronos) – Le sentenze depositate dalla Corte costituzionale sul riconoscimento della paternità da coppie dello stesso sesso “sono due decisioni che segnano la necessità di tutelare l’interesse del minore nel mantenere una relazione con i genitori anche se dello stesso sesso. Tuttavia, mentre nel caso dei due padri la Corte lascia la questione come ipotesi su cui il Parlamento sovrano dovrà eventualmente legiferare, nel caso delle due donne dice che c’è una lacuna e che il Parlamento deve intervenire”. Lo dice il presidente di Scienza & Vita, Alberto Gambino che, guardando al caso dei due uomini, all’Adnkronos commenta: “Il riconoscimento della seconda paternità può essere rischioso perché sarebbe lo sdoganamento dell’utero in affitto, che in Italia è un reato. Se il Parlamento dovesse legittimare il legame con il padre non biologico dovrebbe dunque nella stessa norma inasprire la sanzione”.

“L’interesse del figlio non può trasformarsi nel cavallo di Troia per legittimare l’utero in affitto – rimarca il presidente di Scienza & Vita – La Consulta lo sa, infatti mentre per le due donne ha invitato il Parlamento a legiferare non ha fatto altrettanto nel caso dei due uomini. Però – conclude il giurista – facciamo attenzione: l’interesse del minore non sia solo affettivo ma anche biologico. E’ interesse innato per un individuo avere due figure di riferimento di sesso diverso”.

(di Roberta Lanzara)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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