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Il rientro sulla Terra della sonda sovietica Kosmos 482, ma è giallo sul luogo dell'impatto

Redazione La Sicilia

10 Maggio 2025, 15:26

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E’ rientrata e caduta nell'Oceano Indiano la sonda sovietica Kosmos 482, lanciata nel 1972 per raggiungere Venere ma che non è mai riuscita a lasciare l’orbita terrestre. Il suo rientro incontrollato sulla Terra è avvenuto intorno alle 8,05 italiane, ma secondo i calcoli della task force del Consorzio Europeo Space Surveillance and Tracking (Eu-Sst), di cui fa parte il Centro di Space Situational Awareness dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico, vicino Ferrara, che è responsabile dei servizi di Re-Entry e Fragmentation, si sarebbe schiantata in una località imprecisata dell'Europa Settentrionale.

Il rientro è stato seguito dalla rete dei sensori europei, che comprende anche quelli italiani che si trovano in Emilia Romagna, Sardegna e Basilicata. Proprio dalla Sardegna intorno all 5,00 italiane del mattino era stato avvistato l’ultimo passaggio sull'Italia, avvenuto sulla zona tirrenica mentre la sonda sfrecciava a 28mila chilometri orari. L’ultima traiettoria in assoluto è stata invece osservata dalla Germania, da uno dei sensori della rete dell’Eu-Sst. E' stata rilevata alle 8,05 e a quel punto, per avere la conferma della caduta, si è preferito attendere il passaggio successivo sulla Germania, che però non è avvenuto. E’ stata questa la conferma che la caduta era avvenuta.

L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha poi segnalato che l’impatto della sonda è avvenuto nell’oceano Indiano. La discesa, scrive la Roscosmos, sui suoi social, è stata monitorata dal suo Sistema di allerta automatica per le situazione di pericolo nello spazio vicino alla Terra. Secondo gli esperti dell’agenzia il veicolo sarebbe rientrato nell’atmosfera alle 8,24 italiane, in una zona a 560 chilometri a Est dell’Isola Andamana Centrale, una delle 3 principali isole dell’arcipelago delle Isole Andamane, nella parte meridionale del Golfo del Bengala e caduto nell’Oceano Indiano a ovest di Jakarta.

Ma secondo la Us Space Force, il rientro sarebbe avvenuto fra le 7,20 e le 7,55 sull'oceano Pacifico. A citare le forze spaziali degli Stati Uniti è un post pubblicato su X dall’astronomo americano Jonathan McDowell. La nuova stima proveniente dagli Usa, osserva MsDowell, «non è ovviamente coerente con i rapporti dell’Esa e di Roskosmos».