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Mobilità sostenibile, la metà dei lavoratori rinuncerebbe all’auto privata

Di Redazione |

Almeno il 50% dei lavoratori è disposto a modificare le proprie abitudini di mobilità, rinunciando all’auto privata. E solo il 20% è restìo a prendere i mezzi pubblici. È quanto emerge dall’indagine “Mobilità ai tempi del Covid”, condotta fra alcune centinaia di dipendenti di Roma, Milano e Palermo da MUV, startup tecnologica a vocazione sociale che si occupa di mobilità sostenibile.

La ricerca, recentemente pubblicata su Wired Italia, effettuata durante la prima emergenza Covid-19, analizza anche il fattore smart working e mette in evidenza che almeno il 50% degli intervistati potrebbe continuare a lavorare da casa (anche in modo non esclusivo). In generale si evince anche che, a prescindere dalla distanza dal lavoro, la propensione al cambiamento è verso mezzi di trasporto più sostenibili (piedi, bici, servizi di sharing, navetta aziendale, carpooling) rispetto all’auto privata.

L’importanza degli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola

Le risposte dei lavoratori ai questionari somministrati da MUV sottolineano ancora una volta quanto siano importanti il piano di mobilità aziendale e la programmazione della mobilità di grandi comunità di cittadini (dipendenti di aziende ed enti pubblici, studenti di scuole e università) per ridurre gli impatti del traffico veicolare sull’ambiente e migliorare complessivamente la qualità della vita e la sostenibilità delle nostre città. Con l’attuale emergenza Covid-19, il tema delle conseguenze sanitarie e ambientali degli spostamenti “necessari” casa-lavoro e casa-scuola è diventato cruciale. Tra l’altro, proprio durante i primi mesi della pandemia, la redazione del Piano degli Spostamenti Casa Lavoro (PSCL), che spetta ai mobility manager, è diventato obbligatorio per le aziende con più di 100 dipendenti grazie al decreto legge Rilancio del 19 maggio 2020.

I servizi di MUV per la redazione dei piani di mobilità

MUV offre un servizio dedicato per la produzione, in meno di 4 settimane, di PSCL (piani spostamenti casa lavoro), PSCS (piani spostamento casa scuola) e POLA (piani operativi di lavoro agile), vista l’emergenza sanitaria e la necessità di sviluppare con urgenza tali piani. Questo processo in condizioni “normali” richiede tra i due e i tre mesi per lo sviluppo del piano. MUV velocizza l’iter grazie ai dati raccolti in forma anonima attraverso MUV Game, l’app che dal 2018, tracciando gli spostamenti quotidiani degli utenti, ha lanciato una sfida globale in nome della mobilità sostenibile.

L’app che trasforma la mobilità in uno sport contro il cambiamento climatico

In un’epoca in cui siamo chiamati a ripensare le nostre relazioni con le città, MUV ha sviluppato un modo semplice, coinvolgente e sicuro per generare nuove motivazioni e portare ad un cambio di abitudini in ambito di mobilità, trasformando la quotidianità in un gioco, o meglio in uno sport. Partecipare è semplice: basta scaricare gratuitamente l’app disponibile su Google Play e App Store e iniziare a tracciare i propri spostamenti quotidiani. Più sostenibili saranno i mezzi, più velocemente si scaleranno le classifiche. Sfide, allenamenti e tornei in cui gli avversari, alla fine, giocano tutti per la stessa squadra: l’ambiente.

La storia e i numeri di MUV

Frutto di otto anni di ricerca del laboratorio di design per l’innovazione sociale e urbana PUSH, MUV sta sviluppando una community di utenti attivi in più di 12 Paesi in tutto il mondo. Da settembre 2018 MUV, con i primi tornei sperimentali, ha contribuito a modificare le abitudini di mobilità degli utenti attivi sulle tratte routinarie. Qualche numero per dare un’idea dell’impatto positivo di MUV sull’ambiente, ma anche sulla salute dei partecipanti: oltre 260.000 km percorsi in modo sostenibile (20,8 km in media a settimana per ogni MUVer), emissioni di CO₂ ridotte del 32% in media per ogni utente, +27% di calorie bruciate in media alla settimana da un MUVer durante i tornei.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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