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Per Luca Skywalker la passeggiata spaziale più bella

Di Enrica Battifoglia |

Era un battesimo del fuoco, una sfida per pochi ma AstroLuca, o Luca Skywalker come lo chiamano i colleghi, la passeggiata spaziale più difficile di sempre è stata un successo. Un passo dopo l’altro, l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Luca Parmitano e il collega Andrew Morgan della Nasa, hanno superato le incognite di una missione mai tentata prima portandola a termine prima del previsto. E’ stata la prima passeggiata spaziale di una serie che potrebbe comprenderne fino a cinque, il cui obiettivo è permettere al cacciatore di antimateria Ams-02 (Alpha Magnetic Spectrometer) di continuare a setacciare le particelle cariche di energia che arrivano dallo spazio profondo in cerca di possibili spie di antimondi. Una passeggiata spaziale che «ci ha tenuti col fiato sospeso fino alla fine», ha osservato il ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Lorenzo Fioramonti, per il quale “l’esplorazione dello spazio sta facendo vivere all’Italia un rinnovato entusiasmo per la ricerca». AstroLuca avrà il ruolo di leader in tutte le passeggiate di questa serie, contraddistinto dalle strisce rosse sulle maniche e i pantaloni della tuta bianca per le attività extraveicolari: un altro record da aggiungere ai tanti successi della missione Beyond, ‘Oltrè, nella quale è diventato il primo italiano al comando della Stazione Spaziale Internazionale. «E’ la persona giusta, è lui che l’addestramento per eseguirle, considerando la sua preparazione come pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare», ha detto il capo del Gruppo di esplorazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Bernardo Patti. Tutto, nella passeggiata spaziale di Luca Skywalker, ha il sapore della fantascienza: dalla ‘cavalcatà sull’estremità del braccio robotico della stazione orbitale, manovrato da Christina Koch e Jessica Meir, le protagoniste della prima passeggiata spaziale al femminile. Come un acrobata, agganciato al braccio robotico, Luca Skywalker ha raggiunto lo strumento Ams-02, grande come una stanza e pesante più di sette tonnellate, che non è stato progettato per la manutenzione in orbita. Questo significa che non esistono maniglie né altre soluzioni che permettano agli astronauti di agganciarsi per lavorare in sicurezza. Questi sostegni e gli strumenti per installarli sono stati progettati a Terra negli ultimi tre anni, ossia da quando la Nasa ha dato il via libera a questa operazione di manutenzione. Installare i maniglioni è stato il primo compito affrontato da AstroLuca, con l’aiuto di Morgan, e l’altro compito è consistito nello sganciare dall’Ams-02, che fino alla conclusione della serie di passeggiate spaziali resterà disattivato, il portello che proteggeva dai detriti spaziali il sistema di raffreddamento. Operazioni che i due astronauti hanno concluso con un’ora di anticipo. «Un’operazione a cuore aperto», ‘ha definita il fisico Roberto Battiston, che ha contribuito alla nascita di Ams-02 accanto al Nobel Samuel Ting, del Cern, e che ha rappresentato il ruolo dell’Italia nell’esperimento, con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). «Il futuro dell’uomo nello spazio – sarà quello di trovarsi sempre più ad operare in un ambiente così distante e lontano per il quale siamo stati creati», ha rilevato il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia, per il quale Luca Parmitano, grazie al suo addestramento e alle sue conoscenze, può essere considerato «una nuova forma di Uomo Rinascimentale spostata su un’altra dimensione: lo spazio». 

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