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Vidoser, con un’app tre giovani siciliani svelano come guadagnare postando videostorie

Di Carmen Greco |

La sede, Catania. Il mercato, l’Europa. Da un lato le radici, la creatività, la fantasia, dall’altro i contatti e le partnership, le relazioni e le opportunità commerciali. È questa l’identità di “Vidoser”, una nuova app ideata da tre ragazzi siciliani, che consente di creare dei video da pubblicare sui social per guadagnare dei coin da scambiare in buoni acquisto sui principali siti di e-commerce. Il fondatore – e Ceo – è Alessandro La Rosa, catanese, 26 anni, insieme con Antonio Puleo (coetaneo e catanese anche lui) e Raffaele Barone, 25 anni (di Ragusa). Studi di economia aziendale, specializzazioni in digital marketing ed informatica, provengono tutti dallo Iulm di Milano (Innovation Lab) ed hanno vinto un percorso di accelerazione con Tim Wcap che ha spianato loro la strada per migliorare la loro intuizione.

Ma come funziona Vidoser? Detto in parole povere, è una sorta di megapassaparola digitale che serve sia alle aziende che ai consumatori. Si creano dei “microinfluencer”, persone che tendenzialmente hanno tra i 18-30 anni, un pubblico attivo sui social e che, di solito, utilizza tantissimo le storie su instagram e pubblica molti contenuti giornalieri su temi vari, dai viaggi al cibo, dallo sport alla moda. Vidoser consente di realizzare videostorie creative ed “impattanti” con cui raccontare le proprie passioni, pubblicizzando anche brand e prodotti.

«Consente a chiunque abbia un profilo social ed utilizzi Instagram – spiega La Rosa già a capo di un team di 10 persone – di partecipare ad una campagna leggendo le istruzioni del brand e registrando un contenuto video da pubblicare sui social. Per esempio, un’azienda di cosmetici promuove una nuova crema o un messaggio sulla naturalezza del prodotto? Invia, tramite la nostra piattaforma, una campagna all’interno dell’app. Gli utenti che hanno scaricato l’app ricevono le istruzioni , registrano il contenuto video e lo pubblicano sui social, ovviamente nel rispetto delle regole del brand. L’utente può monetizzare la sua azione guadagnando dei coin, una moneta virtuale da spendere in buoni acquisto, il brand, da parte sua, si avvicina molto di più a quella fetta di pubblico con la quale ha difficoltà a comunicare, una generazione che sta sui social, che ha un discreto seguito e che tendenzialmente reputa la pubblicità “classica” come qualcosa di falso. Al contrario si fida moltissimo dell’influenza dei propri amici».

Alessandro, Antonio e Raffaele hanno deciso di tornare in Sicilia per concretizzare il loro progetto. «Crediamo nelle menti della nostra terra – dice La Rosa – e in quello che la Sicilia può dare, colori, suoni ed emozioni che stimolano la creatività e soprattutto un ecosistema che sta crescendo giorno dopo giorno. Saremmo potuti tranquillamente rimanere a Milano, siamo tornati perché crediamo che la Sicilia sia una terra meravigliosa e di opportunità a prescindere dalle difficoltà. Qui il mondo delle start up è molto attivo, anche se – purtroppo – questa cosa non viene sottolineata quasi, se ne accorgono di più al nord Italia che al Sud. Invece, in questo settore, si sta muovendo qualcosa di grosso qui in Sicilia, c’è un movimento fatto di giovani che non vogliono andarsene e vogliono “costruire” anche se è necessario fare un ponte su Milano. L’innovazione si può fare nel Sud Italia, ma è fondamentale rendersi conto anche di quelli che sono i limiti della nostra regione. Se, da una parte, siamo convinti che qui esistano le migliori menti creative e crediamo tantissimo nel valore di far rimanere i siciliani in Sicilia, dall’altra dobbiamo riconoscere i limiti della nostra terra per quanto riguarda la parte del mercato e dei contatti. Non possiamo portare quello che ha il Nord in Sicilia, loro sono sull’Europa, Milano ha tutte le principali aziende in questo momento e quindi è lì che dobbiamo operare, partendo però dal fatto che lo stimolo creativo che ti dà la Sicilia è insostituibile».

Un convincimento che deve aver colpito nel segno, se è vero che Vidoser si è conquistata in pochi mesi la fiducia di Jacopo Paoletti (Founder di Comunicatica, investitore e advisor di diverse società come la siciliana PrestoFood ndr), diventato advisor di Vidoser all’inizio del 2018, consentendo ai giovani soci di mantenere il cuore produttivo in Sicilia e la rete commerciale a Milano. Attualmente l’app è disponibile per Android e iOS, nei primi due mesi dal lancio ha avuto più di 2500 utenti unici, che hanno realizzato oltre 5000 videostorie e generato più di un milione di “impression”, tra sfide e campagne, con più di 30mila coin scambiati.

Ma non di solo coin vive la community. Oltre che diffondere messaggi per i diversi marchi, gli utenti vengono coinvolti in campagne che veicolano messaggi positivi di sensibilizzazione. «In questi giorni stiamo lavorando ad una campagna sull’ambiente e l’energia – annuncia Il ceo di Vidoser – che si chiama “Io sono green” in cui gli utenti raccontano cosa si può fare per migliorare la vita del pianeta». Nei giorni scorsi Vidoser ha annunciato il lancio della sua prima campagna di equity crowdfunding su 200Crowd. L’obiettivo è raccogliere 200mila euro in crownfounding che consenta, da un lato, alla società di fare investimenti sulla tecnologia e sull’aumento della community, dall’altra l’inserimento di nuove tecnologie all’interno dell’applicazione per avvicinare nuovi potenziali utenti ed incrementare il matching tra il brand e l’utente.

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