A Pantelleria giovane rischia di perdere un occhio e Myrta Merlino e Carol Bouquet fanno "esplodere" un caso sanità
La giornalista e l'attrice francese (l'una in vacanza, l'altra con casa sull'isola) si sono mobilitate per Ennio Koch che al pronto soccorso, dopo un incidente, non ha trovato la giusta assistenza
Il pronto soccorso di Pantelleria, a desta Myrta Merlino e Carole Bouquet
La sanità siciliana, quella di prossimità e della gestione delle emergenze quest’estate è definitivamente implosa. Lo dimostrano i fatti che accadono ogni giorno, anche se si continua a cincischiare su ipotetiche “ispezioni” o improbabili “cabine di regia”.
«C’è da rivoltare il sistema, subito, e almeno noi, noi che abbiamo un minimo di visibilità - dice la giornalista Myrta Merlino - dobbiamo lanciare un grido d’allarme su come sono abbandonati i siciliani». Il fatto in questione, di malasanità, questa volta riguarda Pantelleria, dove la professionista è in vacanza insieme a Marco Tardelli, suo compagno di vita. Si tratta dell’ennesimo incidente che arriva al pronto soccorso dell’isola e dev’essere trattato subito, senza perdere tempo, a rischio c’è l’occhio di un giovane ingegnere civile pantesco. Accade qualche giorno fa, ma è ieri che la notizia viene fuori, quando le due storiche frequentatrici dell’isola, - Merlino, appunto, e Carol Bouquet - fanno esplodere il caso. Chiamano il sindaco, smuovono tutti gli amici che contano e annunciano una protesta, scritta.
L’incidente è accaduto di giorno, due auto si sfiorano e uno degli specchietti retrovisori esplode, le schegge di vetro si conficcano nell’occhio di Ennio Koch, che viaggiava insieme a un amico. «Mi sono trovata davanti un ragazzo in gravi condizioni, ma che il pronto soccorso aveva dimesso - spiega Bouquet che a Pantelleria ci vive da trent’anni- mancava l’oculista, hanno lavato l’occhio e gli hanno detto “torni martedì” per una visita. Ho pensato fosse uno scherzo, il ragazzo aveva dolori lancinanti, ma non ne hanno voluto sapere. Non riuscivamo ad avere soccorsi, nessuno si era reso conto che aveva il vetro conficcato nella cornea e nessuno si prendeva la responsabilità di attivare i soccorsi del 118».
A Pantelleria il 118 si attiva con l’elisoccorso, ed è il medico di turno a valutare i casi, avviando le procedure. «Il problema è che l’elicottero vola solo dalle otto alle 20, di notte non parte. È quello che prevede il contratto con la Regione - spiega il sindaco Fabrizio D’Ancona - già questa non è una buona cosa perché se accade qualcosa di grave alla sera può scapparci il morto. consideriamo poi che siamo in un’isola molto lontana e ci vuole almeno un’ora di volo, più tutte le procedure di allerta dell’equipaggio».
Un guaio, dunque, se si verifica un’emergenza passate le otto di sera o peggio, come in questo caso, se il medico ci mette un giorno per convincersi che il fatto è grave «quando mi sono reso conto che morivo dai dolori - racconta Koch - e che in ospedale insistevano che erano soltanto graffi, ho chiesto in giro sull’isola se ci fosse qualcuno che privatamente riuscisse a vedermi. È arrivato Marcus, l’ottico del paese, rientrava con un volo da Palermo alla sera. Ecco, lui ci ha messo meno di quindici secondi a dirmi che stavo perdendo l’occhio. Letteralmente».
Il sindaco è affranto e pur sottolineando che «sono in attesa di leggere tutte le versioni dei fatti» ammette che il servizio elicottero, così come è organizzato non può funzionare «è un veivolo piccolo, che a volte non sopporta neanche l’ingombro della barella. Se poi il malato ha un certo peso non c’è la fa a decollare. Il problema comunque è che prima avevamo un ospedale, adesso è tutto smantellato, ci dobbiamo fare bastare i poliambulatori che però non servono per intervenire in casi come questi». Carol Bouquet non si dà pace: «Qui va sempre peggio e adesso parlo a nome di tutti i panteschi. Nell’isola vivono stabilmente 7.500 persone, tra cui molti anziani che sono lasciati soli. Nel caso del povero Ennio, Myrta mi ha aiutata a denunciare questa vergogna a tutti, io mi sono messa al telefono con tutti i siciliani che conosco. Ho trovato Roberto Pirello, direttore del Civico di Palermo che ha capito la gravità della cosa e ha trovato di notte i vertici del 118. Ripeto: il medico del pronto soccorso non si muoveva!». Sono già le due del mattino quando, grazie all’insistenza delle due donne, un elicottero decolla per trasferire Kock a Palermo. Al Civico hanno confermato la diagnosi dell’ottico di Pantelleria, l’occhio si stava sgonfiando e andava operato d’urgenza. Il primario del reparto oculistica, Antonino Pioppo, ha estratto i vetri conficcati a croce al centro dell’occhio e ha suturato con sei punti il ragazzo. «Non sappiamo, perché non lo sanno ancora neanche loro - aggiunge la Merlino- se il danno sarà irreversibile. Certamente non è finita qui, si parla di un trapianto di cornea. Capite? Dobbiamo andare avanti con le battaglie perché la gente deve sapere che siamo nelle mani di nessuno, non dobbiamo e possiamo arrenderci, la salute dei cittadini va tutelata e non bastano le ispezioni, bisogna cambiare. Tutto».
Il problema, in effetti, è lo stesso in tutta la regione, a Misilmeri come a Panarea, a Noto come a Petralia Sottana. E lo sviluppo di un territorio passa soprattutto da queste certezze, che l’emergenza sanitaria sia garantita a tutti.