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Castelvetrano ha deciso: “schiaffo” a Messina Denaro con scuola intitolata al piccolo Di Matteo

Con un'assemblea cittadina è stato decretato di chiamare "Giuseppe Di Matteo" la scuola che fu frequentata, come allievo, dal boss ora in carcere

Di Redazione |

A poche ore dall’assemblea cittadina che avrebbe potuto far ulteriormente deflagrare il caso, la scuola è corsa ai ripari e ha superato perplessità e dubbi espressi sotto voce da diversi docenti e dai genitori di alcuni alunni. E ha deliberato che l’istituto elementare di Castelvetrano, che ebbe come allievo Matteo Messina Denaro, cambierà nome e da istituto Ruggero Settimo si chiamerà Giuseppe Di Matteo, come il figlio del pentito ucciso dalla mafia nemmeno adolescente dopo oltre 700 giorni di prigionia. La decisione del collegio dei docenti e del consiglio d’istituto è arrivata ieri pomeriggio, in zona Cesarini.

Ed è arrivata dopo le polemiche scoppiate quando la dirigente scolastica Maria Luisa Simanella ha informato il presidente dell’Anm marsalese, Fabio Guercio, che aveva proposto l’intitolazione del plesso alla piccola vittima di Cosa nostra. Per superare le perplessità l’insegnante si era offerta di girare l’iniziativa su un altro edificio che ora ospita una segreteria. Una soluzione che però non è stata accolta positivamente dall’Associazione Nazionale Magistrati che ha chiesto un’assemblea cittadina sul caso.

La riunione si è svolta oggi al Collegio dei Minimi. Di cittadini però ce ne erano ben pochi. Qualche docente, tante autorità, un genitore, la madre di una bimba delle elementari fermamente convinta della bontà della proposta. “In questo paese c’è sempre stato una profonda avversione ai cambiamenti – spiega la donna, una 45enne – E’ più una questione di pigrizia che di timore della mafia. Certo c’è anche quello, ma pesa di meno. E comunque entrambi i fattori sono inaccettabili in vicende come questa». La discussione comunque è stata superata dalla delibera del consiglio d’istituto che evidentemente ha ritenuto insussistenti i dubbi che erano stati avanzati: una presunta offesa alla memoria di Ruggero Settimo e la difficoltà di raccontare ai bambini chi fosse Giuseppe Di Matteo.

«Questo è un territorio dove la mafia si è sposata, ha battezzato i suoi figli. Un territorio contaminato. E per decontaminarlo non basta dire “io sono antimafioso”», ha detto il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano in apertura di assemblea alla quale hanno partecipato anche il presidente dell’Anm, il provveditore, il vescovo di Mazara del Vallo Angelo Giurdanella e il responsabile dell’ufficio scolastico regionale Giuseppe Pierro. «Quando ho saputo della proposta ho manifestato il mio entusiasmo perché se noi raccontiamo anche con le intitolazioni delle scuole le vittime, se chiamiamo la scuola Di Matteo e diciamo perché lo facciamo i bambini lo capiranno e porteranno questo segnale a casa. Questo deve essere il nostro obiettivo culturale», ha sottolineato il primo cittadino liquidando così ogni «perplessità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA