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Migranti, Mediterranea presenta un esposto alla procura di Trapani

Ong: "La Procura indaghi su spari dei libici e su complici italiani"

Redazione La Sicilia

27 Agosto 2025, 13:40

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La ong Mediterranea saving humans, che ha la nave di soccorso bloccata a Trapani dal fermo amministrativo, non ci sta e rilancia: assistita dagli avvocati Serena Romano e Fabio Lanfranca, ha depositato un esposto penale alla procura di Trapani a firma del comandante Paval Botica e del capomissione Beppe Caccia.

«L'esposto ricostruisce i fatti che si sono verificati durante la missione di ricerca e soccorso appena conclusa a partire dalle intimidazioni ricevute dalle milizie libiche - spiega la Ong - che avevano circondato la nave in acque internazionali nella mattina di lunedì 18 agosto, fino all’evento della notte tra mercoledì e giovedì 21, quando un gommone militare, sicuramente appartenente alle stesse milizie, aveva scaraventato con violenza in acqua le dieci persone poi soccorse in mare da noi». All’autorità giudiziaria «si chiede di indagare su questi episodi - dice Mediterranea - di individuare le responsabilità dei gravi reati commessi da miliziani e trafficanti libici e le complicità italiane nella collaborazione e nel sostegno a questi gruppi criminali».

E oggi l’equipaggio di Mediterranea ha ricevuto la visita di una delegazione del Pd capitanata dalla deputata Giovanna Iacono.
«Siamo qui per portare la vicinanza del Partito Democratico Sicilia all’equipaggio di Mediterranea e per ribadire con forza che il salvataggio di vite umane non può mai essere criminalizzato. Queste donne e questi uomini hanno rispettato il diritto internazionale e il principio universale di umanità», dice Iacono. Mediterranea è stata fermata dopo aver scelto di non rispettare l’ordine del Viminale di sbarcare i dieci migranti (di cui tre minori) tratti in salvo al largo delle coste libiche, a Genova attraccando invece a Trapani.
«È inaccettabile - aggiunge Iacono - che venga imposto all’equipaggio uno sbarco a centinaia di miglia di distanza, quando porti sicuri come Trapani possono accogliere in tempi rapidi persone provate da giorni di viaggio e sofferenza. Continueremo a batterci perché la Sicilia resti terra di accoglienza e perché chi salva vite non venga trattato come un trasgressore, ma come un presidio di civiltà». Anche l'eurodeputato Leoluca Orlando di Avs è andato a Trapani e dice:
«E' illegittimo oltre che disumano l’ordine ministeriale di far sbarcare i migranti al porto di Genova lontano oltre 3 giorni di navigazione dal luogo del soccorso».

Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans, replicando al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, afferma: "Non prendiamo lezioni sul soccorso in mare, la legalità e la lotta ai trafficanti di esseri umani da Piantedosi e da chiunque abbia liberato un criminale contro l’umanità come Almasri o sostenga la cosiddetta guardia costiera libica che spara contro le navi umanitarie. Il ministro dovrebbe riconoscere il valore del soccorso civile in mare e smetterla con sanzioni e assegnazioni di pos punitivi».
Gli sbarchi a Lampedusa, favoriti da condizioni meteomarine favorevoli, non si fermano: durante la notte sono state soccorse tre imbarcazioni dalle motovedette di guardia di finanza e Capitaneria di porto, che avevano a bordo 154 persone.
E sono stati riconosciuti i cadaveri delle tre ragazzine annegate al largo della Libia, e recuperati sabato scorso dalla nave ong Nadir. La madre e il fratello delle vittime, che sono tra i 68 salvati, le hanno identificate. Le tre sono sorelle e hanno 9, 11 e 17 anni.