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Dopo 54 anni riapre la cattedrale di Montevago

Ferita ancora aperta nel territorio. Musumeci annuncia 10 milioni per interventi su infrastrutture pubbliche nella Valle

Di Redazione |

Tra il 14 e il 15 gennaio di cinquantaquattro anni fa una serie di forti scosse di terremoto sconvolse la vita della Valle del Belice, una vasta area della Sicilia Occidentale compresa tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo. Una ventina i centri coinvolti nel sisma, alcune scosse furono avvertite fino al capoluogo siciliano e a Pantelleria. Una catastrofe che sconvolse la serenità di quei posti per sempre, cancellando definitivamente alcuni Paesi.

A 54 anni dal sisma del Belìce riapre al culto la vecchia chiesa Madre di Montevago, dove si è conclusa di recente la prima fase dei lavori di catalogazione e restauro. «Ho provato un’emozione fortissima, uno dei momenti più emozionanti della mia vita», ha detto il sindaco, Margherita La Rocca Ruvolo, ieri sera a margine dell’inaugurazione della vecchia Cattedrale tra luci spettacolari, momenti di preghiera e performance teatrali in occasione dell’anniversario del terremoto che la notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968 devastò la Valle del Belìce. 

 «La riapertura della vecchia chiesa Madre, il simbolo del paese a cui tutti siamo legati – ha sottolineato il sindaco – rappresenta una giornata storica per Montevago, un riappropriarsi della propria memoria, per non dimenticare e lasciare alle giovani generazioni un’eredità che dura per sempre». "Grazie all’intervento di recupero realizzato, la vecchia chiesa Madre torna ad essere un luogo di culto dove poter pregare e ricevere la benedizione del Signore», ha detto l’arciprete don Giuseppe Coppola. Le celebrazioni in ricordo del 54esimo anniversario del sisma a Montevago si concludono oggi in piazza Duomo con i saluti delle autorità e con una messa. 

Intanto, i sindaci del Belìce potranno presentare alla Regione, entro il 20 gennaio, i progetti cantierabili per ottenere i dieci milioni di euro già stanziati dal governo Musumeci per la realizzazione di infrastrutture pubbliche. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, offre risposte concrete alle giuste istanze avanzate dalle comunità locali, a distanza di 54 anni dal terremoto che colpì gravemente questa porzione di territorio siciliano.   Il governatore siciliano lo ha annunciato incontrando nella sede del Comune di Marsala, una delegazione dei sindaci dei 21 Comuni della Valle, coordinati dal primo cittadino di Partanna, Nicolò Catania. I Comuni interessati sono: Bisacquino, Campofiorito, Camporeale, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Monreale e Roccamena, nel Palermitano; Calatafimi Segesta, Gibellina, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Santa Ninfa e Vita, in provincia di Trapani; Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita di Belice, nell’Agrigentino. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA