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l'allarme della cia sicilia occidentale

Mazara, così i cinghiali razziano le coltivazioni di anguria

Denunciati danni ingenti con la perdita anche del 40% del raccolto. «Bisogna limitare la specie»

Di Redazione |

I danni alle colture causati dai cinghiali stanno aumentando anche nella provincia di Trapani, mandando in fumo investimenti, sudore e sacrifici di tante imprese agricole del territorio. Come nel caso delle zone limitrofe alla Riserva naturale Gorghi Tondi, a Mazara del Vallo, dove branchi di cinghiali hanno preso d'assalto le colture, soprattutto quelle di anguria che sono nel periodo della piena maturazione e produzione.

Secondo le stime dei produttori della Cia Sicilia Occidentale, si accusano perdite fino al 40% del raccolto. «Sono ormai numerose le segnalazioni che arrivano agli uffici e ai tecnici della Cia di Mazara – spiega Matteo Paladino, vice presidente della Cia Sicilia Occidentale -. Non solo le angurie sono in pericolo, ma anche le altre coltivazioni orticole e i vigneti. La frustrazione e l'esasperazione, tra gli agricoltori, sono alle stelle davanti ai loro raccolti distrutti e con scarse possibilità di ottenere un risarcimento dei danni da parte della Regione o degli enti locali».

«Bisogna prendere in mano la situazione e trovare una soluzione – aggiunge Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale – amministrazioni comunali, Wwf e prefetto devono intervenire per tutelare la sicurezza dei nostri agricoltori che oggi qui, come in altre parti della Sicilia, ad esempio sulle Madonie, hanno ormai paura a recarsi nei campi. Chiediamo un incontro all'assessore regionale Toni Scilla per affrontare questo problema che affligge economicamente i nostri agricoltori. Occorrerebbe una elasticità maggiore nelle regole per l'abbattimento e la limitazione di questa specie».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA