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Nubifragio a Trapani, il sindaco chiede stato di calamità naturale per i tanti danni

Il maltempo di qualche giorno fa ha messo in ginocchio anche commercianti e imprenditori

Di Redazione |

Tavolo di crisi oggi a Palazzo d’Alì, a Trapani, dopo il nubifragio che lunedì scorso si è abbattuto sulla città e sul territorio della provincia. "Il Servizio informativo agrometeorologico siciliano ha certificato che si è trattato di un evento straordinario. I quantitativi di pioggia sono eguagliabili, purtroppo, alla disastrosa alluvione del 1976 quando morirono anche molte persone", spiegano dall’Amministrazione comunale di Trapani, che ha già chiesto alla Regione siciliana di dichiarare lo stato di emergenza per calamità naturale. 

"Ho sollecitato il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, in seguito alla certificazione che abbiamo registrato da parte del Servizio meteorologico regionale, che attesta come da Erice sia venuta giù una quantità d’acqua che non era mai stata rilevata prima d’ora – dice il sindaco Giacomo Tranchida -. Ho chiesto loro di attivarsi per avere immediatamente il riconoscimento della condizione di criticità e di calamità naturale, che è l’unico modo per giungere al risarcimento dei danni per i cittadini, i commercianti, le imprese e per gli Enti, compreso il Comune, che hanno avuto impianti distrutti da quello che è accaduto. Ciò che è successo è qualcosa di inenarrabile – conclude -, c'è una città distrutta. Mi auguro che per Trapani e gli altri Comuni danneggiati da questi eventi straordinari vi sia il ristoro da parte dello Stato e della Regione". COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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