Quando la fiction diventa realtà: "Sembra la Trapani del commissario Maltese"
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Cosa è più reale la fiction o la cronaca di queste ore. Cosa succede a Trapani, all’indomani dall’ultima puntata di «Maltese il Romanzo del Commissario"? Prima è la volta del sottosegretario Antonio D’Alì (Fi), uno degli uomini più potenti della città, costretto ieri a sospendere la sua campagna elettorale a sindaco dopo che la Dda di Palermo gli ha notificato la proposta di sottoporlo al soggiorno obbligato perchè ritenuto «socialmente pericoloso». Oggi l’arresto dell’altro candidato sindaco Girolamo Fazio, ex pupillo di D’Alì, che ha già ricoperto per undici anni consecutivi la carica di primo cittadino, accusato di corruzione insieme all’armatore Ettore Morace, patron della Trapani calcio. Un terremoto giudiziario che sa di deja vu, viste le numerose analogie con la fiction.
A confermare queste incredibili coincidenze è uno dei protagonisti del Commissario Maltese, Filippo Luna, attore palermitano che ha un lungo curriculum di film sulla mafia e sulla malavita siciliana. Luna, che nella serie televisiva interpreta la parte di un sindaco corrotto, Lamberto Scirè, è a Cannes dove è stato presentato il film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, «Sicilian Ghost Story» che ha avuto un’ottima accoglienza. E dalla Francia non nasconde il suo stupore per quanto sta accadendo in Sicilia. «Ma come è potuto accadere? - si chiede - sembra di tornare alla Trapani degli anni Settanta che viene narrata nella fiction tv. Dall’omicidio del giornalista Mauro Licata (Francesco Scianna) che ricorda la morte di Mauro Rostagno, per non parlare del personaggio che interpreto, un sindaco senza scrupoli coinvolto nel giro dei notabili di Trapani, dai banchieri Consalvo al senatore Melendez, tutti implicati in un business miliardario di denaro proveniente da traffici illeciti e su cui indaga il nostro commissario Maltese, il bravissimo Kim Rossi-Stuart."