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Sit in degli studenti di Mazara del Vallo per il diritto alla salute

Sostegno manifestato nei confronti della professoressa trapanese che ha denunciato, sollevando un vero e proprio casa, i ritardi nella consegna dei referti istologici da parte dell'Asp

Di Redazione |

Quattrocento studenti hanno preso parte al sit in «Mazara si cura», organizzato stamattina in piazza della Repubblica, a Mazara del Vallo, dal movimento «Nuovo vento del Sud» e dal comitato studentesco dell’istituto Ruggero d’Altavilla. I giovani hanno esposto striscioni contro la malasanità, riferendosi ai ritardi nella consegna dei referti istologici, casi scoperti dopo la denuncia di Maria Cristina Gallo, insegnante affetta da una patologia oncologica.

Gli studenti hanno partecipato all’iniziativa, nonostante i dirigenti scolastici non avessero dato l’autorizzazione e così, a chi ha preso parte, è stata registrata l’assenza. Alla manifestazione ha partecipato il sindaco Salvatore Quinci, mentre la professoressa Maria Cristina Gallo non vi ha potuto prendere parte per problemi di salute.

«È un segnale importante quello che 400 studenti e studentesse di scuole superiori di Mazara del Vallo hanno lanciato scendendo oggi in piazza per manifestare per il diritto alla salute. La loro azione di rivendicazione dal titolo «Mazara si cura» nasce a seguito della vicenda degli oltre 3300 referti istologici consegnati in ritardo ai pazienti della Asp di Trapani». Lo afferma Cittadinanzattiva Sicilia che oggi ha anche partecipato, con suoi delegati, ad un sit-in sotto l’Assessorato regionale alla sanità per chiedere interventi urgenti per garantire il diritto alla salute nella regione. “Una rivendicazione importante che nasce dal basso, da giovani cittadini che, in occasione della Giornata mondiale della salute, esprimono un messaggio di attivismo e di partecipazione civica per la tutela del diritto alla salute», commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.

«Segnare l’assenza nella giornata odierna significa imputare questi ragazzi e queste ragazze per eccesso di cittadinanza. Rivolgiamo dunque il nostro appello ai dirigenti delle scuole coinvolte, perché cancellino l’assenza. Sono gesti che non vanno puniti ma premiati, perché la loro voce è a difesa di un bene primario, costituzionalmente garantito», conclude Bizzarri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA