Notizie Locali


SEZIONI
Catania 24°

il caso

Trapani, boss mafioso torna in carcere: dai domiciliari anziché spostarsi per le cure incontrava pregiudicati

Il Tribunale ha ordinato un aggravamento della custodia cautelare

Di Redazione |

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani e personale della Direzione Investigativa Antimafia, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo presso il Tribunale di Palermo, in esecuzione di un provvedimento di aggravamento della misura cautelare emesso dal Tribunale di Trapani, hanno arrestato un pregiudicato mafioso trapanese, già condannato due volte in via definitiva per 416 bis.

L’uomo, precisa una nota, è anche imputato, sempre per associazione mafiosa con il ruolo di promotore, in un processo in corso ed è stato già condannato, in primo grado, ad oltre 20 anni di reclusione.

La persona arrestata era sottoposta alla custodia cautelare degli arresti domiciliari per sottoporsi ad alcune cure mediche, ma aveva il divieto di comunicare con soggetti diversi dai familiari conviventi.

Secondo quanto è stato reso noto il presunto boss era sottoposto alla custodia cautelare degli arresti domiciliari per sottoporsi ad alcune cure mediche, ma aveva il divieto di comunicare con soggetti diversi dai familiari conviventi. Il Tribunale di Trapani aveva autorizzato l’imputato a lasciare il domicilio senza scorta, con l’espressa indicazione di percorrere la via più breve per il luogo da raggiungere, senza effettuare soste intermedie, e di comunicare alle autorità addette ai controlli, gli orari dei propri spostamenti. I Carabinieri e il personale della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani, coordinati dalla DDA di Palermo, non hanno però mai smesso di monitorare i suoi movimenti. Dal dicembre 2021 allo scorso aprile, gli investigatori hanno accertato ben trenta presunte violazioni delle prescrizioni imposte, documentate con fotografie in vari esercizi pubblici di Erice, Trapani e Paceco, tanto di giorno che di sera. Secondo gli inquirenti, l’imputato mafioso si sarebbe quindi intrattenuto con individui estranei al suo nucleo familiare e finanche con soggetti con precedenti di polizia. Gli incontri non autorizzati sarebbero avvenuti anche con modalità riservate, ad esempio nel retrobottega di un bar.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA