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Berlusconi, dai pompelmi all’acqua santa: 45 giorni di omaggi e ‘processione’ supporter
Quando le condizioni dell’ex premier destavano ancora grande preoccupazione, una processione spontanea è iniziata fuori dal San Raffaele, dove il 7 aprile è spuntato lo striscione dei tifosi del Monza calcio: “Forza Silvio, Monza è con te”, firmato dalla curva Davide Pieri. Immancabili la ‘pasionaria’ Noelle, la consacrata che da trent’anni segue il leader azzurro nei momenti più duri, scovata con rosario tra le mani a pregare per lui tra le corsie dell’ospedale e il ‘fedelissimo’ Marco Macrì, arrivato a Milano dopo dieci ore di treno dal Salento e rimasto a presidiare l’ingresso del San Raffaele per un’intera settimana, Pasqua inclusa, fin quando non è stato costretto al rientro al lavoro a Roma.
E’ stato Macrì, appostato con la sua vela ‘Forza Silvio, il Salento è con te’, a prendere in consegna i tanti doni arrivati da vicino e da lontano. “Gli ho portato una coppola siciliana e tre pompelmi: uno rappresenta me, uno mio padre e uno Silvio”, che per noi “è un cugino acquisito”, raccontava il 7 aprile un supporter di Berlusconi, prima di consegnare tutto nelle mani del ‘fedelissimo’, che in appena 24 ore ha raccolto 35 lettere scritte a penna da militanti e fan di ogni età. “Caro presidente Berlusconi – scriveva un 17enne del Milanese – ti seguo politicamente e moralmente da anni. Ho voluto lasciarti questa lettera per dirti che non sei solo: io sarò sempre con te con il cuore, con la mente, sono sicurissimo che anche questa volta ce la farai”.
“In molti casi chi viene giudicato, è migliore di chi giudica”, il passaggio di un altro biglietto indirizzato al Cav. Tra i mittenti c’è anche chi ha tentato di consegnare la lettera direttamente nelle mani di Berlusconi: è il caso di Falco T. (si fa chiamare però ‘il Tatuato’), che arrivato al San Raffaele incappucciato e con gli occhiali da sole, è entrato in ospedale diretto alla terapia intensiva, dove il leader di Arcore era ancora ricoverato.
Passando dal sacro al profano, nel mese e mezzo di ricovero i cronisti appostati fuori dal San Raffaele ne hanno viste di tutti i colori: dal passante che chiedeva ‘avete mica visto Claudio Baglioni?’, a ‘Sasà re di Mykonos’ con il suo cartello ‘Forza Silvio’, fino a John Travolta. O meglio, il sosia di ‘Tú sí que vales’ Stefano Bonesini. Questo però non l’ha specificato quando, la sera di Pasqua, si è fatto largo tra i giornalisti e, con aria distinta, giacca e cravatta, ha suonato al citofono dell’ingresso di via Olgettina 60, chiedendo di Berlusconi. “Chi è lei?”, ha chiesto l’addetto alla sicurezza. Risposta: “John Travolta”. Poi il balletto, per dimostrare che oltre l’aspetto dell’attore americano ha anche tutte le doti. Un tributo per “Silvio, che mi è simpatico”. Chissà se il Cav lo avrà apprezzato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA