agenzia
**Camera: riforma regolamenti prende forma, verso chiusura ‘secondo binario’**
Roma, 20 ott La riforma dei regolamenti interni della Camera prende forma. Il Gruppo di lavoro istituito nella Giunta per il regolamento su impulso del presidente Lorenzo Fontana sul “secondo binario” della riforma si è riunito mercoledì scorso (18 ottobre). In un'”ultima riunione formale”, che potrebbe tenersi a inizio novembre, il Gruppo potrà consegnare alla Giunta il ‘dossier’ riforma.
La stessa Giunta, presieduta da Fontana, aveva stabilito di procedere con l’aggiornamento dei regolamenti interni in due fasi: un “primo binario” per l’indispensabile adeguamento delle norme della Camera al taglio dei parlamentari (a 400) introdotto per legge da questa legislatura. Il “secondo binario”, per affrontare il complesso della riforma. Al Gruppo di lavoro interno, affidato ai relatori in aula Igor iezzi (Lega) e Federico Fornaro (Pd) era stato affidato il compito di raccogliere le indicazioni di tutti i Gruppi.
Nel novembre scorso, all’unanimità, la Giunta tra le altre aveva votato le modifiche relative agli “adeguamenti numerici” legati al taglio dei parlamentari, stabilendo per queste l’entrata in vigore dal 1 gennaio 2023. Per il resto, la riforma dovrebbe entrare in vigore nella XX legislatura. (segue)
Si tratta di “modifiche ai requisiti numerici previsti per la costituzione dei Gruppi e delle componenti politiche del Gruppo misto”. Come quella relativa al comma 1 all’articolo 14, sulla costituzione di un Gruppo, con il numero minimo abbassato da 20 a 14 componenti.
Cambia anche il regime delle deroghe concesse dall’Ufficio di presidenza (comma 2), che a determinate condizioni può autorizzare la costituzione di un Gruppo con “un numero di iscritti inferiore a quello previsto al comma 1”. In precedenza si parlava esplicitamente di “meno di venti componenti”.
Per il Misto (comma 5), le componenti possono nascere anche con 7 deputati, rispetto ai 10 previsti in precedenza. Per le minoranze linguistiche il limite per una componente scende da 3 a 2 deputati. Resta a 3, invece, quello per le sotto componenti chieste da partiti esistenti nel Paese “su elementi certi e inequivoci”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA