Congresso Sin: novità su Alzheimer, Parkinson ed emicrania

Di Redazione / 05 Dicembre 2022

Milano, 5 dic. (Adnkronos Salute) – Importanti studi scientifici, al centro del Congresso nazionale della Società italiana di neurologia (Sin) in corso a Milano, promettono decisivi progressi in ambito neurologico grazie a nuove opportunità diagnostiche e terapeutiche. Le buone notizie – spiega una nota della Sin – riguardano nuovi farmaci per la cura della malattia di Alzheimer, nuovi marker prognostici per morbo di Parkinson ed emicrania, ma ci sono anche aggiornamenti su sonno, intelligenza artificiale (Ai), neurocovid e malattie neuromuscolari.
Nella malattia di Alzheimer la comunità scientifica internazionale ha accolto favorevolmente i risultati di recentissimi studi sulle terapie biologiche dirette nei confronti di alcune forme di amiloide e ribadisce l’essenzialità della diagnosi precoce per individuare i pazienti candidabili alle nuove cure. Ulteriori aggiornamenti, come lo studio ‘Finger’, riguardano l’importanza della prevenzione per rallentare l’esordio della demenza grazie alla combinazione della stimolazione cognitiva con una dieta ipolipidica associata ed esercizio fisico. Risultati notevoli sono stati annunciati anche per il Morbo di Parkinson, grazie alla ricerca tutta italiana. Da oggi, attraverso l’analisi della saliva, non solo si potrà fornire una diagnosi precisa ma addirittura prevedere la progressione della malattia.
In merito all’emicrania – continua la nota Sin – sono stati individuati marker serici, quindi rilevabili da campioni sanguigni – in grado di far capire quali pazienti corrono il rischio di arrivare a una cronicizzazione del mal di testa a causa dell’abuso di farmaci. Per questa patologia, inoltre, è ormai assodato il ruolo fondamentale dei nuovi farmaci per la terapia di prevenzione, finalizzati alla riduzione della frequenza e dell’intensità degli attacchi, come la tossina botulinica e gli anticorpi monoclonali diretti contro il Cgrp (Calcitonin gene related peptide) un potente vasodilatatore che può intervenire nella trasmissione del dolore, interessando il sistema nervoso periferico e centrale.
Tra i temi congressuali anche gli ultimi aggiornamenti sullo studio Neurocovid Sin, che ha indagato la relazione tra Covid e sistema nervoso, ma anche studi sulle malattie neuromuscolari, il ruolo centrale del sonno nelle patologie neurologiche, e le più recenti innovazioni in tema di intelligenza artificiale.
“Al congresso nazionale di quest’anno – commenta Alfredo Berardelli, presidente Sin – stiamo assistendo alla presentazione di numerosi studi scientifici realizzati da neurologi italiani, piuttosto rilevanti dal punto di vista della ricaduta clinica. Il nostro Paese, infatti, nonostante i fondi siano limitati – spiega – è tra i più attivi nel campo della ricerca scientifica in neurologia e si posiziona al quinto posto a livello mondiale per la produzione di studi dopo Usa, Cina, Germania e Gran Bretagna. L’emergenza della crescita delle patologie neurologiche legata all’invecchiamento della popolazione – aggiunge Berardelli – è un tema molto attuale sul quale i neurologi della Sin si confrontano costantemente per cercare di migliorare la vita dei pazienti non solo dal punto di vista delle cure ma anche da quello dell’assistenza, estremamente importante in un’epoca in cui l’età media della vita si è allungata in maniera considerevole”.
Le patologie neurologiche, al centro del Congresso nazionale Sin, impattano fortemente sulla popolazione: 12 milioni gli italiani sono affetti da disturbi del sonno; oltre 6 milioni soffrono di emicrania, 2/3 circa delle quali donne; 1 milione convivono ogni giorno con la malattia di Alzheimer e hanno bisogno di costante assistenza e 400 mila colpite dalla malattia di Parkinson. La sclerosi multipla affligge circa 90 mila donne e uomini che devono convivere ogni giorno con i sintomi di una malattia che induce disabilità progressiva, ma anche con le difficoltà legate ai servizi sanitari e assistenziali. E ancora, numeri ugualmente preoccupanti sono quelli che descrivono i casi di ictus, quasi 200 mila nuovi casi ogni anno e circa 1 milione di persone che vivono con gli esiti invalidanti della malattia.

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