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Crollo Firenze: Orlando, ‘vietare sub appalto a cascata’

Di Redazione |

Roma, 21 feb. “Dobbiamo registrare il fatto che i provvedimenti fatti fin qui dal Governo non sono stati sufficienti ad affrontare le situazioni che si vengono a determinare, soprattutto lungo la catena degli appalti e dei subappalti e trarne delle conseguenze. La prima è quella di estendere la norma che già esiste nel settore pubblico e che abbiamo introdotto con il Governo Draghi, ovvero quella che applica al subappalto le stesse regole del contratto e del salario applicate dall’appalto”. Lo ha detto il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a margine della manifestazione organizzata a piazza Santi Apostoli a Roma da Cgil e Uil in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori edili e metalmeccanici in seguito al crollo del cantiere di Firenze.

“E questo lo si può fare anche nel privato o comunque lo si può fare per tutte quelle realtà che hanno in qualche modo provvidenze o concessioni pubbliche. La seconda cosa da fare non è legare l’eventuale sospensione, come abbiamo letto, o espulsione dalla dinamica delle gare pubbliche di coloro che sono stati condannati in sede penale perché questo vorrebbe dire aspettare degli anni. Quello che andrebbe fatto è collegare le sanzioni amministrative ad una sospensione proporzionata alla gravità dell’illecito, se è grave ti cancello altrimenti se è tenue in qualche modo ti sospendo”.

“Questo credo sia il meccanismo da mettere a punto che poi è quello che i sindacati definiscono sinteticamente come patente a punti. Poi penso che dovremmo anche dare corso allo scorrimento delle graduatorie per assumere finalmente quegli ispettori del lavoro per i quali sono già stati fatti i concorsi e che dovevano entrare, ma ci vanno messe le risorse”.

“Dobbiamo intervenire per limitare la catena del subappalto e da questo punto di vista è molto importante vietare il subappalto a cascata – ha aggiunto l’ex ministro dem – che è stato invece reintrodotto purtroppo dal Governo con la riforma del Codice degli appalti. Perché è più difficile controllare la manodopera in cantieri nel quale il lavoro è frammentato tra tante imprese e molte possono utilizzare anche manodopera in nero, grigia o clandestina. Poi c’è il tema fondamentale del Piano di lotta al lavoro sommerso che era previsto dal Pnrr e di cui non sappiamo l’esito”.

“Quello è lo strumento principale – ha concluso Orlando – con il quale l’Italia si è impegnata con l’Unione Europea a ridurre nell’arco dei prossimi anni la percentuale di lavoro informale nel nostro Paese. Di quel piano purtroppo non si è più avuto notizia. Spero che in questi giorni la Ministra Calderone dica che fine ha fatto e che cosa ha fatto in questi mesi”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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